DA REDAZIONE
Tiziana Ferrario da ARTICOLO VENTUNO –
L’ha detto e l’ha fatto.
Netanyahu anche questa volta ha fatto di testa sua fregandosene di mandare a monte la trattativa diplomatica tra Washington e Teheran per un accordo sul nucleare.
Ma forse è proprio per questo che ha attaccato l’Iran.
Quell’ accordo Netanyahu non lo vuole, perché riporterebbe l’Iran nella comunità internazionale e darebbe stabilità al Medio Oriente.
Netanyahu invece ha bisogno di infiammare la regione, perché in questo modo prolunga la sua vita politica e quella del suo governo genocida che comprende ministri estremisti come Smootrich e Ben-Gvir sui quali persino la Gran Bretagna ha imposto sanzioni.
Netanyahu confida che gli israeliani facciano quadrato attorno a lui appena la risposta iraniana arriverà nei cieli e nelle città di Israele. L’Iran infatti ha promesso una severa punizione e ha fatto partire come prima risposta 100 giorni più quello che verrà in seguito.
Una mossa folle bombardare non solo i siti nucleari iraniani, ma anche i palazzi residenziali di Teheran. Una violazione del diritto internazionale, nel solito stile del governo israeliano. Dal pacato Oman che ospita i negoziati tra Usa e Iran all’Arabia Saudita, antica rivale di Teheran, è arrivata una forte condanna dell’attacco di Israele definito barbarico.
Gli americani si sono affrettati a dire che non c’entrano niente con l’attacco. Il segretario di stato Rubio ha sottolineato che si tratta di un’azione unilaterale, spiega che Washington era stata avvisata e che Israele aveva definito l’attacco un’azione di autodifesa. Difficile definire un attacco sull’Iran autodifesa visto che l’Iran non aveva attaccato Israele.
Trump ci aveva fatto sapere i giorni scorsi di avere sconsigliato il bombardamento israeliano nel pieno di una trattativa diplomatica Stati Uniti Iran. Il Pentagono aveva quindi chiesto di spostare staff delle ambasciate americane e familiari dei militari in Iraq Bahrein e Kuwait in zone più sicure, temendo una recrudescenza della situazione.
Netanyahu come al solito non si è curato delle parole del suo alleato che lo riempie di armi e stamane all’alba è partito l’attacco che, ha annunciato in un farneticante messaggio alla nazione, durerà giorni.
Gli Stati Uniti avvertono l’Iran di non colpire interessi e basi americane ma avrebbero fatto meglio a non dare più armi a Israele se davvero vogliono la pace in Medio Oriente.
Vedremo come reagirà Trump che, con quest’azione di Netanyahu, vede sfumare la sua trattativa con l’Iran sul nucleare. Si sarà pentito di avere cancellato, tra i suoi primi atti del precedente mandato, proprio quell’accordo sul nucleare che Obama aveva raggiunto con Teheran nel 2015?
Se lo avesse lasciato in vigore oggi potrebbe fare i suoi affari in Medio Oriente, i golf club e le Trump Towers in Arabia Saudita e negli Emirati, senza troppi problemi.
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Tiziana Ferrario dalla redazione di

13 Giugno 2025