Intervista a Sandro Ruotolo a “L’Ora della Sera”

DA REDAZIONE

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Sandro Ruotolo dalla sua pagina FACEBOOK –

Questa è l’intervista rilasciata a L’Ora della Sera per spiegare perché il campo progressista deve puntare al futuro e non ripiegare su scorciatoie istituzionali o logiche di potere. La destra è spaccata e ha paura di perdere. Noi no: noi costruiamo, apriamo spazi di partecipazione, ascoltiamo i territori. Il 20 giugno apriremo a Salerno una “Casa democratica”: un luogo per discutere di politica vera, di diritti, di sanità, di trasporto pubblico, di pace.
Di seguito l’intervista integrale.
𝗜𝗡𝗧𝗘𝗥𝗩𝗜𝗦𝗧𝗔 𝗔 𝗦𝗔𝗡𝗗𝗥𝗢 𝗥𝗨𝗢𝗧𝗢𝗟𝗢
(L’Ora della Sera, 7 giugno 2025 – di Mariarosaria Di Vece)
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𝗢𝗻𝗼𝗿𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲 𝗥𝘂𝗼𝘁𝗼𝗹𝗼, 𝗙𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗵𝗮 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲. 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮?
“Si tratta di puro tatticismo. Non ci sono i tempi tecnici: si va al voto entro novembre, e per intervenire servirebbe un decreto legge, ma su materie elettorali non si è mai vista l’urgenza necessaria per procedere con un decreto. È solo una mossa per coprire le divisioni interne alla destra, che ha paura di perdere le elezioni regionali. Hanno paura della Campania, delle Marche… Vogliono alzare la tensione, ma per noi non cambia nulla”.
𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗗𝗲 𝗟𝘂𝗰𝗮 𝗵𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗲𝗻𝘁𝘂𝘀𝗶𝗮𝘀𝗺𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮, 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗶 “𝗶𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮” 𝗱𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗹𝗼𝗻𝗶. 𝗖𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗲?
“Se lui ci vede un’intelligenza politica, io no. Io vedo solo tatticismo e incapacità di governare democraticamente. Francamente, non comprendo tutta questa attenzione su De Luca. Anche evidenziare la sua partecipazione ad una manifestazione per Gaza è sbagliato, dovrebbe essere normale per un presidente di Regione, o per un sindaco, aderire a tali iniziative. Gaza è una battaglia di umanità, non un’occasione di visibilità”.
𝗔𝗹𝗹𝗮 𝗹𝘂𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗲 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗗𝗲 𝗟𝘂𝗰𝗮 𝘀𝗶𝗮 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶?
“No. Non sarà lui il nostro candidato. Lo abbiamo detto anche prima della sentenza della Corte Costituzionale: per noi l’esperienza deluchiana si è conclusa. Questa competizione elettorale va letta in chiave nazionale. Voteranno anche Marche, Puglia, Toscana. Il nostro obiettivo è costruire una coalizione per battere Giorgia Meloni e la destra. Le candidature si valuteranno nel contesto complessivo”.
𝗟𝗲 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗠𝗲𝗹𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗯𝗿𝗮𝗻𝗼 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮. 𝗥𝗶𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗺𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗹𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮?
“Sì. Già oggi si vedono divergenze tra Salvini e Tajani, tra Salvini e Meloni. La proposta del terzo mandato è solo un modo per mascherare le spaccature e cercare di mettere in difficoltà il nostro campo. Ma non ci riusciranno: noi siamo sereni, andiamo avanti per la nostra strada”.
𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮 𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮, 𝗱𝗮 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗮 𝗠𝗲𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗮 𝗠𝗮𝘁𝘁𝗲𝗼 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗶𝗻𝗶, 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗶 𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝗱𝘂𝗺 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝟴 𝗲 𝟵 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼, 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲𝗺𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼? 𝗤𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗲 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗶𝗻 𝗺𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼?
“È un atteggiamento che non fa bene. Sarà una bella sorpresa per noi, e un brutto lunedì per loro. Il risultato sembra vicino al quorum e, considerando l’elettorato attivo, potremmo addirittura raggiungere la maggioranza. Sarà un avviso di sfratto per il governo Meloni. Sono molto ottimista”.
𝗗𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗺𝗲𝘀𝗲 𝗹𝗲𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝘀𝗮𝗹𝗲𝗿𝗻𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗲. 𝗜𝗻 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗹𝗼?
“Secondo me era arrivato il momento di aprire un punto di confronto a Salerno, un po’ in vista delle regionali, un po’ per alimentare il dialogo intorno alla politica e promuovere la cittadinanza attiva. Nota è la mia battaglia per riaprire i partiti al territorio, per ripopolare i circoli, riaccendere il dibattito politico e la partecipazione delle persone alla vita pubblica. Così aprirò a Salerno città, il 20 giugno, quella che potremmo definire una “casa democratica”, un’iniziativa promossa proprio da me, aperta al campo democratico, ma soprattutto pensata per parlare di politica, e non di posti di potere, perché Salerno, da questo punto di vista, ha un gap di lunga durata. Sarà uno spazio per discutere di pace, di valori, di iniziativa politica, di punti programmatici concreti come le liste d’attesa, la sanità, il trasporto pubblico. Insomma, per rimettere la politica, intesa come missione per servire il territorio e non per servirsene, al centro della comunità. È una bella notizia per la città, soprattutto per quei tanti talenti che oggi sono ai margini di un sistema di potere ormai in declino”.
𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 ‘𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮’ 𝗵𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗗𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗲 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶?
“Non si tratta di un circolo parallelo di partito; come parlamentare europeo il mio ruolo è anche quello di essere presente sui territori. Sono un dirigente del PD e voglio, naturalmente, cambiare e rinnovare questo partito, e quindi ho bisogno di nuovi iscritti che ci aiutino in questo processo, tuttavia, per me prima della tessera vengono l’incontro, il contatto, la politica. Se seminiamo bene, cresceremo anche numericamente, ma ciò che voglio mettere al primo posto è quella che chiamo ‘una riconnessione sentimentale’ tra cittadini e cosa pubblica. È ciò di cui abbiamo bisogno dopo le ultime vicende politiche locali, con un ex presidente della Provincia ancora agli arresti e un sistema di potere ormai in fase di declino”.
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Intervista di Mariarosaria Di Vece per
“L’ora della Sera”  – 7 Giugno 2025