Quando parla Bersani…

DI MARIO IMBIMBO

 

Quando parla Bersani…

Come ho già avuto modo di dire citando il grande scrittore e regista partenopeo Luciano De Crescenzo, quando parla Pierluigi Bersani “è Cassazione”. Oggi la Cassazione si è espressa sulla politica estera italiana e sulla questione palestinese.
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“Che ieri 17 Paesi europei abbiano iniziato a revisionare l’accordo tra Ue e Israele è rilevante.
Devo sottolineare con imbarazzo che l’Italia ha votato contro, una roba da matti.
A Giorgia Meloni faccio una domanda: ma vuoi farci vergognare di essere italiani? Vuoi farci vergognare? Non la senti l’opinione pubblica su Gaza? Non vuoi interpretarla? Lei va a passettini dove si muove Trump, dove si muovono le destre mondiali, ma noi nella storia della diplomazia italiana abbiamo sempre avuto un altro profilo.
Noi parlavamo con tutti e due i lati per cercare che avessero reciprocità in una condizione di pace, avevamo un tratto distintivo in questo. E adesso dobbiamo essere quelli che stan zitti?
Questa è una vergogna inaccettabile.
Evitiamo paragoni con la Germania. Noi non siamo la Germania, di cui conosciamo il complesso per la Shoah. Perché a differenza della Germania gli italiani hanno dato il sangue per rimediare al fascismo e hanno fatto una Costituzione antifascista con la Resistenza e la Liberazione.
Noi non abbiamo quel complesso perché da noi c’è stata gente, italiani, che ha pagato con la vita per superare quelle leggi razziali e quel regime. Meloni non se ne accorge che noi abbiamo la Costituzione che ci siam fatti da noi, a differenza di Germania e Giappone, perché c’è stata una cosuccia chiamata Resistenza.
Non è per questo complesso che Meloni è silente. Meloni sta totalmente smontando le distintive della diplomazia e della politica estera italiana, che sono l’essere un Paese fondatore dell’Unione europea e un Paese che nel Mediterraneo cercava di parlare con tutti e due.
Le stiamo abbandonando tutte e due e quindi stiamo in un vuoto d’aria e stiamo a guardare i passettini di Trump, di Netanyahu, di Orban per vedere come regolarci e quando siamo in difficoltà ci mettiamo dietro alla gonna del Papa”.
Solo applausi!!!