La Russa: non votate!

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

La Russa: non votate!

Parlar male di Ignazio La Russa è come rubare le caramelle a un bambino o meglio come calpestare una formica, roba per chi ama vincere facile. Occorre avere una mente terribilmente rozza e la cultura di un facocero per non capire la differenza tra ciò che non è obbligatorio e ciò che invece è un diritto, e sarebbe una perdita di tempo spiegare a lui che l’astensione dal voto rientra nella prima ipotesi e non ha nulla a che vedere con la seconda. Meno che mai se si tratta non di una elezione politica ma di un Referendum, l’unica forma di espressione diretta della volontà dei cittadini.
Posso perdonare la grossolanità del camerata Ignazio ma non quella del Presidente del Senato, ed è una disgrazia e una vergogna che si tratti della stessa persona. E’ come se a un tavolo di Blackjack il croupier che dà le carte barasse spudoratamente e che dal suo sgabello più alto degli altri dicesse apertamente: “Sono qua per spennarvi e voi siete soltanto dei poveri imbecilli”.
Non so voi ma io a quel tavolo proprio non mi avvicinerei, le mie possibilità di vincere o perdere vorrei giocarmele dove le carte vengono distribuite da una persona onesta che rispetta le regole. Se proprio non avessi altre ragioni per andare a votare i cinque referendum già questa sarebbe più che sufficiente.
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Mario Piazza