“Seguire i soldi”

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

“Seguire i soldi”

“Seguire i soldi”. È la prima delle linee guida che ci ha lasciato Giovanni Falcone.
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Per scoprire i misfatti e i malfattori è necessario seguire i soldi. Non è pensare male, è la pura e semplice realtà: il potere vero è quello economico. E coloro che si preoccupano di depenalizzare i reati finanziari e quelli rivenienti dalla corruzione, non sono altro che burattini nelle mani dei grandi apparati economici, non esclusa la mafia.
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I burattinai sono quelli che muovono i grandi capitali, a volte perché cercano di ripulirli. L’identificazione del burattino, quasi sempre un corrotto, attraverso l’indagine sul reato, è un grande pericolo per il burattinaio. L’attuale governo, ripercorrendo lo stesso piano di Craxi prima e di Berlusconi poi, sta semplicemente mettendo a terra il famigerato “piano di rinascita democratica” di Licio Gelli.
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La separazione delle carriere dei magistrati non apporterà nessun beneficio alla situazione della giustizia in Italia, ma creerà le condizioni per mettere i magistrati inquirenti, i Pubblici Ministeri, sotto il controllo dell’esecutivo. In parole povere: del governo. È il primo passo per giungere al tanto anelato imbavagliamento di chi i processi dovrebbe istruire, di chi dovrebbe indagare e accusare. E che verrà messo in condizioni di non farlo. I processi riguarderanno solo alcuni reati e sappiamo già quali saranno e per quali categorie sociali.
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Perché dopo di questa modifica della nostra Costituzione, perché di questo si tratta, si casserà il pensiero in tema di giustizia dei nostri Padri Costituenti. Il governo potrà ordinare ai PM su cosa dovranno indagare e su cosa no. E su cosa non dovranno mai indagare si sa già: non potranno indagare i colletti bianchi, i reati di corruzione, quindi le mafie, economiche e non, i grandi movimenti finanziari, quindi non potranno istruire processi a carico dei “padroni del vapore”. E, del resto, tutte le decisioni in materia di giustizia, dalla Cartabia in poi, non sono forse andate in questa direzione?
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In parole povere: non potranno “seguire i soldi” come auspicava Falcone. Perché una certa parte politica ha tanta paura della magistratura? Questa è la domanda. Dietro alcune decisioni politiche, dietro alcune iniziative e opere, ci sono montagne di soldi, le banche e la grande finanza muovono soldi non sempre esattamente “puliti”.
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Siamo proprio sicuri che l’attacco alla magistratura e questa iniziativa di modifica della Costituzione, siano motivati dal bene comune e non dalla necessità di qualcuno di avere le mani libere?
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Giancarlo Selmi