DI MARIO PIAZZA

“Riforma Storica”

Se il capo del governo e tutto il suo entourage non riescono a contenere uno sperticato entusiasmo per una modifica costituzionale di cui agli italiani non importa assolutamente nulla, non serve un politologo o un giurista per capire che la diffidenza non è più una caratteristica di chi a questo governo si oppone, diventa invece un obbligo per chiunque non voglia sentirsi un cog*ione.
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Non è però del tutto vero che non importa a nessuno, la separazione delle carriere riguarderà direttamente lo 0,2% dei magistrati che a loro volta costituiscono lo 0,002% dei cittadini, meno di 30 persone su 60 milioni. Va da sé che davanti a tanta ridicola esultanza soltanto il suddetto coglione può non sentire la puzza di bruciato che emana dal provvedimento.
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Per nostra fortuna i padri costituzionali avevano previsto che prima o poi qualche malandrino avrebbe approfittato del potere per sistemare le proprie cosette passate presenti e future e regolare vecchi conti in sospeso, per questo hanno disposto che un referendum popolare senza quorum potesse azzerare qualsiasi incomprensibile intrallazzo di maggioranze fasulle che a causa di una legge elettorale truffaldina esistono solo sulla carta.
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Certo che sarà un referendum politico ma non sarà soltanto la solita contrapposizione tra destra e sinistra. Questa volta a fermare l’intrallazzo ci dovranno pensare tutti gli italiani che non sono disposti a farsi prendere per il sedere e, grazie all’assenza del quorum, a nulla serviranno gli inviti degli intrallazzatori ad andare al mare senza impicciarsi dei fatti loro.
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Ho grande fiducia nel risultato, forse in primavera saremo in pochi ad andare a votare ma per nostra fortuna e per la sfiga di chi oggi esulta basterà la maggioranza di quei pochi.
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Mario Piazza