Ponte sullo Stretto: Salvini, Meloni e la Corte dei Conti

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Ponte sullo Stretto: Salvini, Meloni e la Corte dei Conti

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Salvini e poi Meloni si comportano come se la Corte dei conti fosse un ufficio al servizio del governo, chiamato a ratificare qualunque loro decisione, anche la più insensata. Non comprendono, o fingono di non comprendere, che la Corte non serve a dire sì, ma a vigilare sull’uso corretto delle risorse pubbliche, a garantire la legalità e la trasparenza delle opere che si vogliono realizzare.
Ignorano del tutto il principio dei pesi e contrappesi su cui si regge uno Stato democratico. Nella loro visione, chi controlla è un nemico, chi chiede rispetto delle regole è un sabotatore, chi si oppone a uno spreco è un ostacolo politico.
Salvini e Meloni sono ormai così lontani da ogni idea di democrazia da rendere superfluo persino il dibattito teorico sul rischio di una deriva autoritaria. Non è più una possibilità astratta: è già la prassi quotidiana del loro modo di governare”.
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Leonardo Cecchi
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@Timostene