DI MARIO PIAZZA

La Retorica


Nel post di ieri ho criticato pesantemente chi prende posizione senza approfondire gli argomenti, basandosi sul sentito dire, assecondando le proprie simpatie, lasciandosi convincere da slogan vuoti ma particolarmente suggestivi. Si tratta di energumeni culturali, l’equivalente ideologico dei bulli che hanno solo voglia di menare le mani.
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Così come i bulli sono il frutto guasto del seme della violenza che sempre più si espande nelle società fortemente sbilanciate, anche gli energumeni culturali sono vittime del virus pandemico della politica: La Retorica. Quella che i filosofi greci consideravano un’arte è diventata una malattia, nell’era della cultura usa-e-getta convincere o meglio ancora informare non serve più. l’uso sapiente del linguaggio ha ormai l’unico scopo di suggestionare chi ascolta e in questo la destra estrema è sempre stata maestra.
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Lo aveva capito Mussolini con le sue minchiate scritte sui muri: “Dio, Patria e Famiglia” tanto per dirne una, una frase che può mettere i brividi ma vuota e senza riscontri esattamente come quella meloniana “Io sono Giorgia, donna, madre, cristiana eccetera eccetera”.
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Che tristezza, ragazzi. Dai palchi della politica non più discorsi ma “meme” ad effetto come quelli che vediamo sui social: Invaso e invasore, due popoli due stati, sostituzione etnica, cosacchi a San Pietro e, si sa, non esistono più le mezze stagioni.
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Mario Piazza