DI PIERO GURRIERI

Prima le bombe, oggi le multe. Ranucci e Report sotto attacco
Sigfrido: “Sono armati dalla politica.
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«In questi giorni raccolgo solidarietà, ma si sta rivelando ipocrita: da una parte solidarietà, dall’altra qualcuno sta armando il Garante della Privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni».
Sigfrido Ranucci lo ha detto un’ora fa e ha ragione.
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Perchè la sanzione di 150 mila euro appena adottata dal Garante privacy contro lui e Report non è solo una multa: è un avvertimento, un messaggio indirizzato a chi osa indagare dove il potere non vuole si guardi. E finisce – cosa ancora più grave – per delegittimarlo, rendendolo così più esposto, e in pericolo. E Sigfrido lo ha capito.
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C’è un accanimento che non possiamo fingere di non vedere. È il tentativo di colpire non solo un giornalista, ma un simbolo della libertà di stampa nel nostro Paese.
Quando si cerca di mettere il bavaglio a chi racconta i fatti, si tenta di zittire l’informazione e quindi la democrazia.
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Ma lo sappiano tutti, dai bombaroli a chiunque altro: la verità non si intimidisce, il coraggio degli uomini liberi non si silenzia.
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Oggi non basta la solidarietà. Serve la voce ferma e civile di chi non accetta che un giornalista diventi un bersaglio mobile, di chi crede che la Costituzione viva nella libertà di chi informa, denuncia, indaga.
Chi colpisce Report colpisce tutti noi.
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E noi dobbiamo rispondere, insieme, con una sola parola che è un impegno e una promessa: non ci piegherete.
Nessuno tocchi Sigfrido Ranucci.
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Piero Gurrieri tra la gente
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