DA REDAZIONE

SANDRO RUOTOLO dalla sua pagina FACEBOOK –
Libertà di stampa: Finlandia, nessun giornalista spiato. Italia, domande ancora senza risposta

Nell’ultima riunione del gruppo di implementazione sul Media Freedom Act al Parlamento Europeo, abbiamo ascoltato la testimonianza della Finlandia. Un Paese che, insieme alla Danimarca, è l’unico ad aver ottenuto dalla Commissione Europea il “bollino verde” sulla libertà di stampa.
In Europa conosciamo almeno 36 giornalisti spiati. In Finlandia, invece, non un solo caso. In Italia, al contrario, sappiamo che diversi giornalisti sono stati spiati illegalmente con spyware.
Eppure, ancora oggi, il governo si rifiuta di dire da chi e perché. Per questo ho voluto chiedere, con curiosità e con rispetto: come ci siete riusciti?
“Come avete impedito che spyware e strumenti di sorveglianza finissero contro i giornalisti?
Quali sono i vostri anticorpi democratici?
Esistono divieti espliciti, controlli parlamentari sui servizi segreti, regole ferree?”
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A rispondere è stato Ismo Huhtanen, Direttore degli Affari Legali di News Media Finland, l’associazione nazionale degli editori di quotidiani e stampa libera.
Le sue parole meritano di essere ascoltate da tutti:
“La Finlandia è uno Stato di diritto. Spiare i giornalisti è illegale e anti-etico, senza sé e senza ma. L’etica, il rispetto delle regole, fanno parte del nostro DNA civile. Nessun funzionario pubblico penserebbe di violarle.”
E ancora:“Le nostre amministrazioni, statali o locali, sono vincolate da norme precise: ogni atto di potere deve avere una base legale. Non essendoci una legge che consenta lo spionaggio dei giornalisti, semplicemente non accade. E quando si toccano i diritti della stampa, i giornalisti si fanno sentire, forti, liberi, determinati.”
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Un Paese dove la cultura del diritto e il rispetto delle regole contano più della tentazione del controllo.
Un Paese dove l’etica pubblica è il primo antidoto agli abusi.
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E allora la domanda, per noi in Italia, è semplice ma bruciante: perché non prendere esempio?
Non bastano le leggi. Serve una cultura democratica che protegga chi racconta la verità e prevenga gli abusi.
Serve che la libertà di stampa non resti un principio scritto sulla carta, ma diventi realtà quotidiana: negli uffici pubblici, nei governi, nelle aule parlamentari.
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24 Ottobre 2025