DI MARIO PIAZZA

Fascismo e putinismo
A unire le architetture ideologiche dei dittatori novecenteschi al “putinismo” del terzo millennio ci sono parecchi elementi fondamentali:
Il disprezzo per la democrazia liberale, quella che prevede contrappesi al potere di chi governa.
La repressione del dissenso politico e culturale, visto come un deliberato sabotaggio al bene del paese.
La condanna delle diversità sessuali, considerate degenerazioni che minano il tessuto sociale.
Una lettura adulterata della realtà intesa a considerare nemico del paese chiunque non collabori.
Un nazionalismo aggressivo e demagogico declinato in chiave etnica e religiosa e alimentato dalla sindrome dell’assedio.
La tolleranza verso le violenze compiute non solo dall’apparato poliziesco ma anche dai gruppi estremisti di sostegno che apparentemente agiscono in maniera autonoma.
Il culto della personalità del capo, fatta di vittorie e sacrifici, di leadership e di vittimismo.
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Non occorre il mio antifascismo viscerale per riconoscere nell’elenco, seppur in forma ancora attenuata, anche molte delle caratteristiche del “melonismo”.
Poi non dite che non vi avevo avvisato.
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Mario Piazza