DI GIOACCHINO MUSUMECI

Le frasi “mitologiche” di Giorgia Meloni

“Non sono ricattabile, perché non faccio cose delle quali dovrei vergognarmi e non accetto aiuto da chi potrebbe chiedermi qualcosa in cambio.”
Questa frase esprime in pieno la dissociazione mentale della premier: la Meloni non accetta aiuto da chi potrebbe chiederle qualcosa in cambio…? Non direi. Per esempio ha accettato aiuto da Sivlio Berlusconi che la promosse ministra della gioventù a patto che rigasse dritta nel governo quasi più letale di sempre. Quasi perché il governo Meloni gli ha strappato il triste primato.
E il fatto strombazzato che l’attuale governo duri più di altri non significa che operi bene, tuttalpiù significa che gli Italiani hanno deciso di farsi dominare da un branco di bugiardi.
E’ fin troppo facile mostrare chi sia davvero la Giorgia Meloni leader della propaganda più stomachevole nella storia della Repubblica.
La politica, tanto per chiarire, è platealmente l’ambito in cui si deve necessariamente accettare aiuto oppure cambiare mestiere se di mestiere possiamo parlare. E Giorgia Meloni per quanto caricaturale, inadeguata e inappropriata dovrebbe darsi all’ippica domattina.
Il primo aiuto che la Meloni deve accettare per forza è quello degli elettori, i quali, teoricamente, chiedono in cambio la realizzazione delle loro istanze. Questo evidenzia banalmente la debolezza della testi di partenza ma Giorgia Meloni può contare su italiani disposti ad accettare accise aumentate nell’ultima legge di bilancio piuttosto che abolite, ovvero cittadini che pagano più tasse (accise o Iva aumentate ) a cui raccontare che pagano meno tasse.
Gli elettori chiedono sempre qualcosa in cambio al politico di cui si sono fidati. Dunque Giorgia Meloni accetta aiuto da elettori sapendo bene che vorranno qualcosa in cambio. Ciò però non le impedisce di pensare ai comodi suoi e della cerchia di fenomeni che la assecondano in cambio d un posto al sole (i ministri del suo governo tanto per fare un esempio banalissimo). Giorgia Meloni accetta volentieri aiuto mediatico da giornalisti compiacenti che in cambio ricevono lauti finanziamenti e si fa intervistare solo da giornalisti amichevoli.
Meloni si dice solidale con Sigfrido Ranucci poiché la libertà di stampa è sacra ma nel frattempo tra i numerosissimi querelanti della trasmissione di Ranucci c’è anche Fratelli D’Italia.
Oltre tutto ciò governare implica necessariamente farsi aiutare da forze politiche che chiederanno sempre qualcosa in cambio. Do ut des è la regola nei palazzi. E sia chiara una cosa: non conosco la vita privata della Meloni per sapere se ha mai accettato aiuto da qualcuno, è un tema irrilevante poiché l’ambito privato della Meloni non incide sul destino dei cittadini.
Ciò che conta è cosa fa e dice Giorgia Meloni nelle vesti di personaggio pubblico. E l’interpretazione del suo ruolo pubblico consiste nell’accettare aiuto da chiunque si possa sfruttare per stare al potere. In quanto al non essere ricattabile Giorgia Meloni potrà permettersi di sostenerlo quando avrà spiegato pubblicamente, e non per interposta persona dei suoi bambocci, perché ha caricato su un volo di stato un torturatore libico piuttosto che consegnarlo alla Corte Penale Internazionale…Forse per fare un favore a chi promise, mentendo, che dalla Libia non sarebbero arrivati migranti?
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Gioacchino Musumeci