DI GIANCARLO SELMI

Il nuovo Padellaro, convertito al “politicamente corretto”
Il fatto che Augusto Minzolini si sia trovato “molto d’accordo” con Antonio Padellaro, dovrebbe dare qualche problema a quest’ultimo. Ma, probabilmente, è la conferma di un nuovo corso intellettuale di chi partecipò alla fondazione del Il Fatto Quotidiano ma che, negli ultimi tempi, dà segnali di “maturazione”. Un nuovo corso che io, spero di sbagliarmi, ho percepito. E che spero non sia una imperdonabile irriverenza, o un pregiudizio, di un inguaribile estremista quale io sono.
E lo spero per Padellaro, non per me. Perché negli ultimi tempi, sarà per la ferrea collaborazione con la televisione di Cairo e con la trasmissione di Tiziana Panella, sarà per la pubblicità a gratis concessa al suo ultimo libro, il vecchio Padellaro, quello che non la mandava a dire, pare si sia trasformato, come per incanto, in un altra cosa. Una cosa più moderata, più attenta alla “intelligenza” della Meloni e meno attenta alle ragioni di qualcun altro.
Sarà forse per l’età che lo sta progressivamente portando a “mielizzarsi?” Tutto è possibile. In un Paese dove il “moderatismo” è l’unica strada possibile per l’accesso a certi ambienti e per essere considerato “intelligente”. Beh noi “intelligenti” evidentemente non siamo e, come ha fatto la brava Alessandra Maiorino, non ci vergogniamo di chiamare “cheerleader” una che avvicina pericolosamente la sua lingua alle terga del “re”, del “potente”.
E neanche di cadere nel disgusto del nuovo Padellaro, convertito improvvisamente al “politicamente corretto” per le definizioni che si danno della Presidento. “Pur sempre Presidente del Consiglio” diceva, spalleggiato dalla Panella. La stessa Presidento che non ha esitato a definire Maiorino e noi tutti, “lecchini di Hamas” senza che Padellaro e Panella abbiano opposto un bah, o avessero richiamato a un uso più consono, anzi più moderato del linguaggio. Un applauso ad Alessandra Maiorino. Rimandato a settembre Padellaro.
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Giancarlo Selmi