DA REDAZIONE

SANDRO RUOTOLO dalla sua pagina FACEBOOK –
Dov’è finita la Rai?

Mi domando: dov’è finita la RAI?
Non la Rai di oggi, ma quella che abbiamo conosciuto, quella che sentivamo nostra, la Rai di tutti.
Quella che aveva una missione: informare, educare, raccontare il Paese con indipendenza e rispetto per i cittadini.
Oggi assistiamo a un’altra storia
La Rai è diventata la Rai delle porte girevoli: si entra da dirigente, si passa al governo, si torna in redazione e poi ci si candida.
L’ultima mossa è quella di Gennaro Sangiuliano, ex direttore del Tg2, ex ministro, oggi corrispondente Rai da Parigi: si candida capolista per Fratelli d’Italia in Campania.
Dopo la spy story di Palazzo Chigi, con occhiali-telecamera e incarichi discutibili, c’è chi avrebbe scelto il silenzio per pudore.
Lui invece ha scelto la candidatura
Io in Rai ho lavorato per tanti anni e il rispetto per il pubblico — per chi paga il canone e si fida del giornalismo — imponeva una sola regola: l’indipendenza.
Perché un giornalista è di tutti: di chi vota, di chi vota diversamente, e di chi non va a votare.
La Rai non è più la casa di tutti
È diventata la casa di pochi, degli amici del governo e degli amici degli amici.
E finché il servizio pubblico verrà usato come trampolino di lancio per la politica, non potremo più chiamarlo servizio pubblico.
L’ European Media Freedom Act dice che il servizio pubblico radio televisivo deve essere indipendente e autonomo dalla politica.
E’ entrato pienamente in vigore l’8 agosto 2025, ma l’Italia non si è ancora adeguata.
Bisogna approvare subito la riforma della governance aziendale. Serve una visione alta, non quella di una TV di partito.
Perché la Rai, quella vera, non appartiene a nessun governo: appartiene ai cittadini italiani.
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22 Ottobre 2025