DA REDAZIONE

ANTONIO CIPRIANI da REMOCONTRO –
Diceva il saggio Tommaso, intellettuale disorganico di provincia, mente eccelsa e quindi inutilizzabile per fare affari politici, che la forza della democrazia è data dalla forza e coerenze dell’opposizione. Lo diceva dopo aver scoperto che tante efferatezze erano state approvate col voto favorevole delle opposizioni o al massimo con l’astensione. Come si fa a dare battagli sui temi della distruzione ambientale, dell’opacità degli appalti se nelle sedi opportune della democrazia rappresentativa hai votato a favore?
Lo diceva trenta anni fa. Mi immagino che cosa direbbe oggi, in un mondo in cui una pletora di oppositori hanno fatto carriera e successo, si sono arricchiti e hanno adeguato il tenore di vita al tenore della loro opposizione etica e politica. Talvolta sono passati, per comodità e stipendi, dall’altra parte della barricata. Perché anche questo è successo. Fateci mente locale. Ricordatevi quanti prodigi avete mandato in Parlamento a rappresentare le classi subalterne e ora siedono allegramente nei consigli di amministrazioni, in fondazioni e banche. E non mollano eh. Continuano a imperversare nelle interviste, in tv, perché sono i fiori preferiti da un potere che non ha a cuore le classi subalterne. Ma solamente l’arricchimento dei ricchi. Il potenziamento degli strumenti di dominio dei potenti. La camicia nera culturale, elegante, da indossare con la giacca adeguata, adeguandosi però.
“Questo è il mondo in cui viviamo. Abbiamo fasci al governo e un’opposizione ancora troppo tiepida perché animata da divisioni su temi fondanti. Ci siamo cullati per decenni sulle battaglie simboliche e giuste sui diritti civili (e sono a rischio anche quelli), abbandonando nelle fauci dei poteri economico e militare i diritti sociali. Dimenticando le battaglie necessarie per il lavoro, per la giustizia sociale, per l’uguaglianza dei diritti, per la sanità pubblica, per la scuola pubblica.”
Ovvio, la democrazia è fragile. Manca una forza chiara che si oppone al capitalismo turpe, una forza convita che le tasse le debbano pagare i ricchi, che mette in discussione l’obbedienza miope e delinquenziale alle decisioni americane e israeliane. Che a fronte di un governo di destra tappetino dei voleri criminali si opponga in tutte le sedi, con tutte le forze per difendere la nostra dignità umana, la democrazia.
“Questo è il tempo. Lo chiedono i cittadini che spontaneamente scendono in piazza in difesa dei diritti degli oppressi, contro un genocidio in diretta che i fascionzi negano per ordini superiori e i democratici mediatici alla camomilla mettono in dubbio ma solo un filino, sempre pronti ad accorrere in soccorso dei più forti per un richiamo della natura.”
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