Dal Governo via libera ai pignoramenti senza giudice: basterà una bolletta impagata

Lancio un allarme, perchè, nel silenzio dei registi e dei loro complici, sta per arrivare una norma che consentirebbe alle aziende di luce, gas e acqua di pignorare i beni dei cittadini morosi senza passare dal giudice. Basterebbe un preavviso di venti o trenta giorni, e – se il pagamento non arriva – l’intimazione del creditore diventa automaticamente esecutiva. Anche per una bolletta di 100 euro.

Non è una barzelletta, ma una cosa reale: il disegno di legge – presentato dall’on. Erika Stefani (Lega) ha il sostegno di FdI e di FI e sta completando l’iter. Dal prossimo anno, se non si fermeranno, sarà legge.

Un pensionato che non riesce a pagare una bolletta, una madre sola che attende uno stipendio o un sussidio che non arriva, una famiglia che vive in povertà, un imprenditore agricolo che non riesce a pagare il gas perchè non ha venduto il prodotto. Sono loro che rischieranno di perdere la casa, l’azienda. Per pochi spiccioli. E per procedere contro di loro i creditori non dovrebbero neppure rivolgersi a un giudice.

È una misura che scardina il cuore della Costituzione: il diritto alla difesa (art. 24), l’uguaglianza (art. 3).

Stanno aprendo la strada a una giustizia privata, dove il creditore diventa giudice di sé stesso. Una giustizia a due facce: i ministri si autoassolvono, tirandosi fuori dai processi. Contro chi non può pagare una bolletta usano una legge come una clava.

Il Governo e la maggioranza devono fermarsi subito, perchè questa proposta, oltre ad essere contraria alla Costituzione, è una cosa immonda, una vergogna. E un Paese civile non si misura da quanto velocemente punisce chi non paga, ma da quanto tutela il diritto di tutti – soprattutto di chi non ce la fa – a essere giudicato, non colpito.