DI GIANCARLO SELMI

Cronache dal regime

La “bellissima” Meloni, dopo 281 giorni, convoca una conferenza stampa per presentare e rispondere alle domande sulla “manovra economica”. Peccato che la sua presenza sia durata due minuti due e che abbia risposto, senza dare risposte, a due domande due. Per “impegni”, ha detto, è scappata via. Lasciando il “povero” Giorgetti a spiegare una manovra fatta al 99% di tagli e di armi e che definire marziana è un eufemismo.
Gli impegni non hanno impedito alla “bellissima” Meloni di occupare “manu militari” i social per magnificare le “magnifiche sorti e progressive” del “taglio Irpef” che farà finalmente “aumentare gli stipendi”. Omettendo di dire che l’aumento, per un dipendente che guadagna 30.000 euro all’anno, sarà di 40 euro all’anno. Tre, sottolineo tre, euro al mese. E che chi guadagna 18.000 euro o meno (la stragrande maggioranza dei dipendenti italiani) avrà il doppio della metà di nulla.
I dichiarati impegni non le hanno impedito poi, nello stesso giorno, di concedere una corposa intervista a un giornalista amico suo. Che, armato di una poderosa, bavosa, lunga lingua e di una serva penna, le ha dato la possibilità di dire tutto ciò che voleva, facendo le domande che un innamorato fa alla sua amata nei primi giorni di relazione. Travestendo l’amore da giornalismo. Mancava solo che le domandasse: “ma mi dica, luce d’Italia, come fa lei a essere così bella, buona, brava, coraggiosa e simpaticona?”.
Non disperate, prima o poi la domanda qualcuno la farà. Vespa si è già proposto.
Gl’italiani sono sempre più poveri, la papera non galleggia, ma per mantenerla a galla la bava non manca.
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Giancarlo Selmi