DA REDAZIONE

SANDRO RUOTOLO dalla pagina FACEBOOK –
Bomba distrugge le auto di Ranucci e della figlia davanti alla casa a Pomezia

L’attentato a Sigfrido Ranucci, il giornalista conduttore di Report, il programma di approfondimento giornalistico di Rai Tre, è un fatto gravissimo che riporta l’Italia indietro nel tempo, quando mafie e terrorismo ammazzavano i giornalisti.
Una bomba è esplosa sotto casa del conduttore di Report, distruggendo la sua auto e quella di sua figlia. Non è solo un attentato a un giornalista: è un attacco alla libertà di stampa e alla nostra democrazia.
Sigfrido Ranucci vive da anni sotto scorta, dopo ripetute minacce. È stato spesso oggetto di delegittimazione da parte della politica e persino dai vertici della sua stessa azienda.
Le sue inchieste hanno toccato poteri forti, interessi opachi ed è proprio questo il compito del giornalismo d’inchiesta: svelare le verità scomode che altri vorrebbero nascondere. Quando si tenta di zittire un giornalista, quando lo si minaccia o lo si intimidisce non si colpisce solo una persona: si colpisce l’intera comunità perché è un attacco all’opinione pubblica, è un attacco alla libertà di stampa.
E quando in un paese viene messa in discussione la libertà di stampa, allora è la democrazia stessa a essere messa in discussione. Per questo chiediamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto, che si accertino le responsabilità e che la magistratura abbia tutto il sostegno necessario per arrivare rapidamente alla verità.
Chiediamo inoltre al governo di riferire immediatamente in parlamento: non bastano le parole di rito, serve una risposta forte e concreta da parte dello Stato.
Essere vicini a Sigfrido Ranucci significa essere vicini a tutti i giornalisti che, ogni giorno, lavorano per informare i cittadini. Difendere loro significa difendere la democrazia.
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17 Ottobre 2025