DA REDAZIONE

SANDRO RUOTOLO dalla pagina FACEBOOK –
Trentacinque giornalisti spiati in Europa. Ma i casi reali sono migliaia

Abbiamo nome e cognomi di trentacinque giornalisti e media europei spiati tra il 2020 e il 2025 con spyware militari come Pegasus, Predator, Graphite e NoviSpy, in dieci Paesi dell’Unione e candidati all’adesione: Grecia, Ungheria, Lettonia, Serbia, Spagna, Belgio, Francia, Italia, Lituania e Polonia.
Ma i casi reali sono migliaia. È una mappa della paura dentro l’Unione.
È quanto emerge dal Fact Sheet “Spyware 2025” pubblicato da Mapping Media Freedom, il primo censimento sistematico delle vittime europee di sorveglianza digitale tramite spyware di fabbricazione israeliana e balcanica.
Giornalisti spiati, spesso senza sapere da chi, con governi o funzionari pubblici responsabili nel 19% dei casi. È una fotografia inquietante: la libertà di stampa è sotto attacco dall’interno delle nostre istituzioni democratiche.
Tra i casi segnalati figura anche quello dell’italiano Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, colpito dal software Graphite prodotto dalla società Paragon Solutions, insieme ad almeno 61 utenti in diciassette Stati membri secondo META e migliaia di utenti proveniente da 150 paesi secondo Apple.
I casi noti sono infatti solo la punta dell’iceberg. Nell’ultimo anno Apple ha inviato blocchi di notifiche ogni 3-4 mesi, da 2.000 a 6.000 alla volta, per segnalare intrusioni da spyware. In totale, si stima che tra 6.000 e 24.000 utenze siano state avvisate.
Numeri che mostrano la portata e l’urgenza di un fenomeno che non può più essere affrontato in modo frammentato.
Ogni nome in quella lista è un campanello d’allarme. Dietro quei 35 giornalisti ci sono redazioni, fonti, cittadini che hanno diritto alla verità. Chi controlla gli strumenti di sorveglianza? Chi li acquista, chi li autorizza, chi li usa contro i giornalisti? Non possiamo più accettare che la risposta sia il silenzio.
L’Europa deve agire, e i governi nazionali hanno la responsabilità di indagare per scoprire chi ha ordinato o eseguito queste operazioni, se non sono stati loro stessi.
Faccio appello a tutti coloro che hanno ricevuto una notifica di intrusione – giornalisti, attivisti, cittadini – a venire allo scoperto. Solo unendo le forze, condividendo le prove e rompendo il silenzio potremo difendere la libertà di stampa e la nostra democrazia.
L’Europa non può restare complice per omissione. O scegliamo la trasparenza, o la nostra democrazia sarà sotto ascolto.
.

16 Ottobre 2025