Lorenzo Guerini, leader della corrente “base riformista” nel PD

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

È il leader della corrente “base riformista” nel PD

Un partito nel partito. Un’enclave renziana che è riuscita a diventare peggiore dello stesso Renzi. Una prosecuzione di destra della corrente Dorotea della DC. Fu uno dei massimi artefici, pur essendo ministro della difesa nel Conte II, della caduta di quel governo. Intimo amico di Di Maio, commensale del guaglione di tavoli oscuri, tramando contro Conte e agevolando la scissione.

In parole poverissime, uno dal quale io, opinione personalissima ovviamente, non comprerei una macchina usata.

A prescindere dalle idee che ha, o meglio che non ha. Difficile attribuire idee a questo tipo, soprattutto quando alla parola idea si voglia legare la conseguenza di ideale. È un guerrafondaio, sicuramente, ma questa è un’idea? È un armamentista, ma questa è un’idea o è l’obbedienza a qualche interesse?

È sicuramente la prosecuzione della peggiore Democrazia Cristiana

Ieri era da Parenzo e, con la collaborazione di uno dei peggiori giornalisti italiani, sempre che si voglia considerarlo un giornalista, ha attaccato Giuseppe Conte. Nessuna novità. “Ero ministro in quel governo e abbiamo aumentato le spese per la difesa. Io sono rimasto della stessa idea, lui non so”, mostrando un certamente non bellissimo sorriso.

È diventato un mantra

Delle destre e dei destri a sinistra. Quelli che dovrebbero stare con Meloni e che troviamo dall’altra parte. “Conte ha aumentato le spese militari”. Fu un miliardo in tre anni per rispettare, in parte, un impegno preso da Renzi. Lui, insieme agli altri, le spese militari le vuole aumentare per centinaia di miliardi. Destre e quella parte del PD che con le destre differisce in nulla.
Un consiglio estetico gratis a Guerini Lorenzo: non rida. Uno politico: vada in FdI. È più vicino a lui.
In tutti i sensi.
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Giancarlo Selmi