Attenti a quella spilla!

Non so quanti lo hanno notato, ma Netanyahu ostenta con orgoglio due simboli sulla sua giacca, a sinistra la bandiera di Israele, e ci mancherebbe dato che ne è primo ministro, a destra (guarda il caso) un fiocco giallo: sapete cosa significa?

Il suo nome sarebbe «ribbon» e fu inizialmente scelto come simbolo di lotta contro i mali del mondo, rosso per l’Aids, verde per ambiente e malattie mentali, rosa per il tumore al seno e così via, diventando negli anni il simbolo delle campagne di sensibilizzazione per la salute dell’uomo, ma anche per ogni altra pena e/o sofferenza dell’anima.

Così un nastro e di colore giallo, segno di consapevolezza e difesa, sembrava davvero adatto a simboleggiare la solidarietà con Israele e l’augurio e la speranza che tutti gli ostaggi ancora detenuti a Gaza possano essere rilasciati e restituiti alle loro famiglie rendendolo un potente pezzo di dichiarazione.

Portare il nastro giallo, quindi, doveva essere nelle intenzioni iniziali simbolo di solidarietà per la nuova piaga che sopportava Israele.

e la solidarietà con una Israele colpita da un atto di terrorismo e diventata il sostegno ad un ideale di sterminio di tutti i palestinesi non ebrei israeliani per far posto a questi, ovvero portare il nastro giallo è diventato il simbolo al sostegno a quel sionismo che predica e pratica l’idea che tutti i palestinesi siano terroristi fin dall’infanzia e che vadano sterminati.

Attenti, quindi, se condannate, come me, il tentativo di sterminio degli ebrei (e non solo) portato avanti dalla Germania di Hitler, non è detto che dobbiate sostenere anche il tentativo di sterminio della Israele di Netanyahu solo perché i suoi avi hanno sofferto, la sofferenza dei popoli e la condanna di ogni tentativo di sterminio non può essere classificata con leggerezza e/o giustificata a seconda di chi la provoca, in questo il nazismo di Hitler ed il sionismo di Netanyahu sono identici e vanno parimenti condannati.

Se vedete una spilla gialla come quella di Netanyahu, sappiate che chi la porta approva un genocidio, che sia di ebrei o palestinesi o altro.