DI FABIO SALAMIDA
In Italia milioni di lavoratori percepiscono una paga da fame
Ben al di sotto dei 9 euro l’ora, ovvero quel “salario minimo” che propongono le opposizioni.
Sono quei lavoratori che la premier utilizza per la sua propaganda, per dire che la disoccupazione è in calo. Sono quei lavoratori che con quella paga da fame sono costretti a indebitarsi per non finire in mezzo a una strada.
Nel frattempo il costo della vita continua a salire
Da quando la destra è al governo è aumentato tutto, dai beni di consumo alle tariffe. A soffrire di più sono quelle fasce povere della popolazione che in questo momento votano soprattutto i partiti che governano, sono quelli convinti che con “i governi precedenti non votati dal popolo” si stava peggio. In realtà ora stanno molto peggio, ma non hanno gli strumenti e la lucidità per rendersene conto. Sono accecati dalla propaganda, sono convinti che tutto si possa risolvere aprendo due canili in Albania. A confermare la crisi sempre più profonda, il numero record di italiani che sono emigrati per andare a vivere in Paesi migliori: nel 2024 sono stati 156 mila e la maggior parte erano giovani laureati.
E il governo ha approvato un decreto flussi
Per far arrivare altri 500 mila immigrati, perché – guarda un po’- senza gli immigrati il Paese si ferma. Quando a dirlo erano altri parlavano di “invasione” e instupidivano le loro mandrie promettendo il “blocco navale”.
Intanto
L’attuale vicepremier, che è anche il capo del partito della progenie dell’amico intimo di Ruby Mubarak, dice che il salario minimo “sa di Paese non democratico”. In realtà è proprio nei Paesi non democratici che si utilizza la fame per controllare il popolo. In Germania il salario minimo sarà portato a 14,60 euro e la Germania non è un Paese non democratico, come non lo sono la Francia e la Spagna.
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Fabio Salamida