DI ALFREDO FACCHINI
Il rapporto
Il genocidio del popolo palestinese non è solo un crimine di guerra
E’ un gigantesco affare, un business globale che coinvolge governi, multinazionali, banche e complicità politiche.
Il rapporto dell’ONU di Francesca Albanese – appena pubblicato – scoperchia questo sistema. E dentro ci troviamo anche noi, con le nostre imprese, i nostri istituti di credito, e un governo che fa da sponda a un regime terrorista. Francesca Albanese, Special Rapporteur ONU per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, ha pubblicato un dossier di 40 pagine inequivocabile. Che inchioda al muro imprese e governi complici nel genocidio.
Il rapporto smaschera la rete globale che sostiene Israele
Aziende attive nella tecnologia militare, infrastrutture, energia e finanza, e Stati che coprono e facilitano questa tragedia immane. In testa alla lista, oltre agli Stati Uniti, c’è la Germania, fornitore chiave di tecnologia militare e civile. Subito a ruota i fratelli d’Italia. Il rapporto infatti accende i riflettori sulle nostre imprese e sul governo Meloni, complici attivi di un business tanto sporco quanto criminale.
Leonardo S.p.A., azienda di Stato
E’ una pedina chiave. Fornisce tecnologia militare e assistenza tecnica alle forze armate israeliane. Tradotto: contribuisce direttamente a bombe, droni e sistemi di controllo usati per uccidere e opprimere. La Leonardo è talmente compromessa che ha recentemente sottoscritto una partnership con l’Israeli Innovation Authority per lo sviluppo di start-up nel settore della difesa e della tecnologia, coinvolgendo anche la società israeliana Rada e la controllata statunitense Drs .
Eni non è da meno
Ha firmato un accordo per lo sfruttamento di un giacimento di gas nel Mar Mediterraneo, dentro una zona in gran parte – 60% – riconosciuta come territorio palestinese. Israele ha inoltre manifestato l’intenzione di accelerare le esportazioni di gas verso l’Europa attraverso l’Italia, con la partecipazione di Eni nei progetti gasiferi offshore israeliani. Entrambi i paesi stanno lavorando allo sviluppo del gasdotto EastMed.
Le banche italiane
Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit – fanno il resto. Finanziamenti, investimenti e flussi di capitale sostengono aziende e infrastrutture che permettono l’espansione degli insediamenti illegali, la costruzione di muri di separazione e il rafforzamento di un apparato militare repressivo.
Il governo Meloni?
Non ha mai smesso di intrallazzare con Israele. Ha rinnovato il Memorandum d’intesa che consolida questa cooperazione, ha respinto sanzioni e non ha mai fermato il flusso di tecnologia e supporto logistico. Il suo atteggiamento è quello di un complice convinto.
Questo rapporto è una sentenza morale irrevocabile
L’Italia è vergognosamente in prima linea nella catena economica che alimenta un Genocidio. Non ci sono alibi per nessuno: Meloni, Crosetto, Tajani, Salvini, sono tutti responsabili, mandanti morali di un massacro.
.
Alfredo Facchini