DI PIERO GURRIERI
Una deriva democratica senza precedenti
Le critiche durissime mosse oggi dall’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione al cosiddetto decreto Sicurezza del Governo parlano da sole: norme “palesemente irragionevoli”, scelte punitive che calpestano i principi di umanità e legalità, un’impostazione che tradisce i fondamenti dello Stato di diritto.
Non è un episodio isolato. È l’ennesimo tassello di un disegno più ampio
Un disegno che vede, da un lato, la riproposizione ostinata dell’autonomia differenziata alla quale ho dedicato il libro appena uscito “Dal no della Corte ad una riscrittura secondo Costituzione” avanzando una proposta alternativa a quella del Governo e di Calderoli – che mira ancora una volta a frantumare l’unità della Repubblica – e, dall’altro, l’accelerazione sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, preludio alla soggezione dell’azione penale all’esecutivo. Sullo sfondo, il progetto di premierato assoluto, che stravolgerebbe gli equilibri costituzionali e mortificherebbe il ruolo del Presidente della Repubblica.
Sono riforme presentate come tecniche
Ma cariche di un’ideologia autoritaria che erode, passo dopo passo, i presìdi della nostra democrazia costituzionale.
Davanti a questo scenario, le parole dei giuristi più autorevoli, degli organi di vertice della magistratura, degli studiosi, ma anche dell’opposizione parlamentare, dal M5s di Giuseppe Conte al Pd di Elly Schein, non possono più restare inascoltate. È tempo che la società civile, le forze democratiche, il mondo accademico e professionale si uniscano per difendere i valori fondanti della nostra Costituzione.
E questo deve avvenire città per città, e fin da adesso
Non si tratta solo di dissentire da una legge. Si tratta di opporsi a una torsione democratica che minaccia lo Stato di diritto. È tempo di alzare la voce perché in gioco sono la sorte della Repubblica e i principi della Costituzione.
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Piero Gurrieri tra la gente
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