DI MICHELE PIRAS
Si è provvisoriamente chiusa la guerra dei dodici giorni per i prossimi dodici giorni
Iniziata con l’attacco di Israele all’Iran, continuata con l’intervento diretto dei cacciabombardieri di Trump, finita con il Presidente americano che sgrida l’Iran e Israele perché si fanno la guerra.
A saldo di tutto questo casino mondiale registriamo che l’Iran non rinuncia al programma di arricchimento dell’uranio, che il regime degli Ayatollah sta ancora lì, che Israele ora potrà continuare la pulizia etnica della Striscia di Gaza senza più distrazioni e gli Usa, dopo essersi intestati la guerra ora si intestano pure la pace.
Alla faccia della libertà, della democrazia e del diritto internazionale
Con qualche centinaio di morti e qualche milione di danni da portare sul tavolino della pace armata, con l’Europa che non ha fatto in tempo nemmeno a realizzare ciò che stava accadendo e il nostro Paese che, anche stavolta, ha nascosto la testa sotto la sabbia come gli struzzi.
Francamente
Questa ulteriore sanguinosa cialtronata ce la saremmo volentieri risparmiata e nulla sarebbe comprensibile se non per una sorta di strategia del caos.
Di certo con questi signori della guerra il Mondo è un posto assai più pericoloso di quanto già non fosse.
Così è, se vi pare.
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Michele Piras