DA REDAZIONE
Daria Bonfietti da ARTICOLO VENTUNO –
Daria Bonfietti, Presidente Associazione Parenti Vittime Strage di Ustica, a ridosso del 45° anniversario della Strage di Ustica, fa il punto, sulle motivazioni della richiesta di archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Roma per l’inchiesta atta ad individuare i responsabili dell’abbattimento del DC9 ITAVIA il 27 giugno che ha causato la morte delle 81 persone a bordo, atto di guerra non dichiarata contro il nostro Paese.
Abbiamo letto il documento e subito salta agli occhi la denuncia: la verità non è raggiungibile, tra distruzioni, omissioni, sparizioni di documentazione, reticenze soprattutto per la mancanza di collaborazione internazionale.
Cioè alle rogatorie, alle precise domande degli inquirenti gli stati, Usa e Francia soprattutto, non hanno dato esaurienti risposte. Il lavoro della Procura conferma totalmente la ricostruzione della sentenza ordinanza del Giudice Priore: c’era la guerra nei cieli di Ustica e c’erano ottantun cittadini italiani che non si è saputo proteggere, insieme, io continuo a sostenere, alla dignità nazionale.
A quello scenario, si aggiungono ora testimonianze e acquisizioni importanti a cominciare dalla presenza attiva di una portaerei francese. E questo in contrasto con tante dichiarazioni ufficiali. Sono molti gli ufficiali che affermano di essere saliti sulla portaerei Foch proprio il 26 giugno e quindi impossibile accettare la sua presenza in un qualsiasi porto francese già il 27 giugno. La portaerei doveva partecipare ad una esercitazione, ci dicono gli ufficiali che l’hanno visitata. E questa esercitazione diventa anche la “novità” sulla quale si incentrano testimonianze, affermazioni o reticenze poco plausibili, che si rincorrono tra Bruxelles e la base dell’Aeronautica di Grazzanise.
Questo è il punto rilevante: c’era in mare una portaerei francese (e questo non esclude la partecipazione di altre, americane e anche inglesi) e c’era una esercitazione, un movimento di aerei che era osservato dal centro Nato a Bruxelles. Poi emerge ancora la non approfondita collaborazione americana: non abbiamo mai avuto la documentazione sulla quale, al di là delle conclusioni, ha lavorato quella “straordinaria” commissione speciale convocata all’Ambasciata americana nell’immediatezza dell’evento. Sottolineo inoltre che non abbiamo la documentazione dell’attività delle ambasciate francesi ed inglesi.
Ma non abbiamo nemmeno la documentazione degli addetti militari italiani all’estero. Voglio ricordare comunque che l’Ambasciata americana aveva “occhi ” sulla vicenda Ustica, seguiva lo svolgimento delle funzioni peritali, monitorava le attività del governo per poi suggerire meno “impegno” nelle richieste..
La Francia, si evince dalla richiesta di archiviazione, ha finalmente abbandonato la vergognosa bugia della base di Solenzara chiusa alle 17 nel pomeriggio; ha permesso di interrogare avieri in servizio nella giornata del 27 giugno. Voglio ricordare la testimonianza del gen. Bozzo sulla notevole operosità nella serata. Comunque la collaborazione si è interrotta alla richiesta di specificare le attività effettivamente svolte.
Nel complesso dagli atti si rivela ancor più evidente il reticolo della menzogna sulle documentazioni, archivi spariti, serie distrutte da parte di militari italiani. Particolare attenzione dagli inquirenti è data agli avvenimenti attorno al sito di Grazzanise e li vale la pena sottolineare che viene registrata trova una diffusa reticenza. E trovo scandaloso lo spettacolo che si evince dalle registrazioni delle telefonate tra i vari testimoni tese soltanto a impegnarsi per non “mettersi nei guai.” Mi ha particolarmente colpito la testimonianza di Jallond, in Italia ora sotto protezione e a lungo collaboratore di Gheddafi e Ministro degli Esteri. che ha sostenuto di non aver mai saputo di Ustica.
Dunque la lettura della richiesta d’archiviazione ci conferma e rafforza lo scenario di guerra, e denuncia con forza la negativa collaborazione internazionale e la vastità di menzogne, distruzioni e depistaggi. E solo per la cronaca segnalo che abbiamo anche la totale demolizione della teoria della bomba e dell’attentato palestinese. E allora proprio prendendo atto della domanda di Archiviazione, letti i contenuti, voglio ricordare le parole del Presidente della Repubblica Mattarella in occasione del 44 anniversario della strage di Ustica:
“La Repubblica non si stancherà di continuare a cercare e chiedere collaborazione anche ai Paesi amici per ricomporre pienamente quel che avvenne il 27 giugno 1980.” È arrivato il momento! È il momento di chiedere con forza alla Presidente del Consiglio, alle Istituzioni, alla diplomazia del nostro Paese di prendere impegni concreti per avere dagli Stati amici e alleati le informazioni necessarie e decisive per raggiungere la verità”
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Articolo di Daria Bonfietti da
22 Giugno 2025