DI MARIO PIAZZA
Ballon d’essai
Se le parole di Trump avessero un minimo di valore residuo questa mattina potremmo tirare un sospiro di sollievo, come se fossimo stati investiti da un camion e ce la fossimo cavata con qualche graffio.
Temo che non sia così, perché se è vero che il presidente americano è un mentitore compulsivo, un narcisista patologico e un egotico anaffettivo senza il minimo senso dell’onore, è anche vero che ha la conformazione mentale di un truffatore o di un tossico, pronti a qualsiasi bassezza per raggiungere un profitto fraudolento o una pera di eroina.
Ho il sospetto che si sia trattato di un “ballon d’essai”
quel palloncino che si lancia in aria prima dell’ascensione di una mongolfiera per saggiare la direzione del vento.
Saggiare cosa? La forza dei suoi alleati e dei suoi nemici interni ed esterni, il livello di smantellamento dei contrappesi democratici negli USA, la tenuta della sua base elettorale in vista delle elezioni di “midterm”, quelle che l’anno prossimo potrebbero fargli perdere il controllo del senato e del congresso americani.
Se così fosse il risultato di questi 12 giorni di “quasi guerra” sarebbe terrificante perché ora il truffatore tossico sa con certezza di poter fare come cacchio gli pare senza che nessuno alzi un dito.
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Mario Piazza