Salva Vite

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Salva Vite

La marina israeliana ha già fatto sapere che non lascerà passare la Madleen. Che è pronta a intervenire. E se il passato è una guida, c’è da temere.
Dieci volontari massacrati nel 2010 sull’Mavi Marmara gridano ancora giustizia. Un mese fa, un’altra nave della Flotilla è stata neutralizzata da droni in acque internazionali. Nessun ferito, nessuna vittima, ma un messaggio chiaro: chi porta aiuti a Gaza è un bersaglio.
Oggi, la Madleen si trova ancora nel Mediterraneo orientale, con le coste egiziane in vista e il suo sistema di tracciamento parzialmente oscurato per motivi di sicurezza.

La Madleen non è solo avanzata. Ha fatto di più.

Quattro giovani profughi sudanesi si sono lanciati in mare per sfuggire alla cattura da parte della Guardia Costiera libica, che aveva intercettato il loro gommone tra le onde. La Madleen si stava avvicinando per prestare soccorso, quando una motovedetta libica ha accelerato verso l’imbarcazione. I quattro, per disperazione, si sono gettati in acqua e hanno raggiunto a nuoto la nave della Flotilla. Sono stati tratti a bordo e messi in salvo.

Intanto, l’imbarcazione continua la sua rotta

Fragile, lenta, esposta. Arriverà a Gaza? Nessuno può dirlo. Ma il fatto che oggi, continui a navigare — con quattro vite salvate a bordo e il Mediterraneo che si fa testimone — è già un atto politico e umano dirompente.
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Alfredo Facchini