DI NICOLA FRATOIANNI
Trump: dichiarazione di guerra
Con i dazi Trump ha firmato una dichiarazione di guerra che rischia di gettare il mondo in ulteriore caos, con esiti imprevedibili.
Lo fa perché prova a recuperare la centralità economica perduta. Dopo gli anni rampanti del neoliberismo e del capitalismo senza freni, in cui hanno fatto diventare il mondo una specie di supermarket senza regole, ora si scoprono indebitati fino al collo, rinnegano la globalizzazione e si dichiarano protezionisti. Vogliono tagliare ogni speranza di crescita e di relazione con le altre economie.
Si deve agire subito
Per questo, di fronte a questo scenario si deve agire subito per un accordo multilaterale, per un nuovo equilibrio mondiale, aprendo un canale commerciale e politico più strutturato con altri paesi che fino a questo momento sono rimasti ai margini delle relazioni mondiali.
L’Europa dovrebbe avere questo ruolo, facendo leva sulla sua forza commerciale e sulle dimensioni del suo mercato.
L’Europa può essere il baricentro di un nuovo equilibrio economico, in cui ci sia maggiore rispetto per l’ambiente e i lavoratori.
Ma ci sono tre problemi
Primo, Trump e gli oligarchi sanno della potenziale forza dell’Europa e provano da mesi a disarticolarla, con l’aiuto dell’estrema destra dei paesi europei.
Secondo, Ursula Bomber Leyen è inadeguata e butta 800 miliardi di euro in armi, alimentando i fondi e le imprese americane, da cui quelle armi verranno acquistate, senza comprendere che il vero pericolo non è militare ma commerciale.
Terzo, Meloni e Salvini fanno parte di questo gioco pericoloso e si acconciano con il cappello da cowboy in testa a trattare singolarmente come Italia, accelerando la disgregazione europea.
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Nicola Fratoianni