DI GIACARLO SELMI
Le dichiarazioni fatte ieri dalla Meloni al Tg1 sono sconcertanti
Ha fatto una riunione di ore a Palazzo Chigi per fare partorire alla montagna un topolino. “Non bisogna reagire, i dazi non sono una catastrofe, l’export verso gli USA rappresenta “solo” il 10% dei volumi complessivi”. Una dichiarazione che dimostra in pieno l’impreparazione e la leggerezza del PdC. Conferma e rende legittimi i dubbi sulle capacità di questa persona. In quel 10% ci sono imprese in cui l’export verso gli USA rappresenta l’80, il 90, a volte il 100% del fatturato. Sono imprese destinate a chiudere. Ma anche in termini macroeconomici e assoluti, quel 10% sarà una botta durissima.
E’ chiaro che Meloni non vuole disturbare il suo “amico americano”
E così il suo tanto dichiarato sovranismo va a farsi benedire. E, mentre gli altri, a partire dalla Cina, reagiscono mettendo dazi altissimi sui prodotti americani (“non reagire duramente sarebbe solo un modo per agevolare il bullismo di Washington”, hanno dichiarato i cinesi), lei fa richiami alla calma sventolando il solito mantra fake, del “tutto va bene”. E la borsa perde l’8 percento.
In Europa c’è chi cerca di aiutare chi sarà in difficoltà
Mentre in Spagna Sanchez mette a supporto delle aziende colpite, 14 miliardi di euro, lei fa riunioni fiume e se n’esce con il nulla e la creazione di una task force formata da Lollobrigida, quello dell’acqua che fa morire, Urso, che vuole convertire tutto in produzione di armi, Foti coinvolto nel “condono” degli abusi milanesi e Giorgetti, l’autore del pasticcio sulle aliquote che sta obbligando gli italiani a pagare più tasse del dovuto, con la promessa della restituzione nel 2026.
Siamo messi malissimo.
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Giancarlo Selmi