Lo schisofometro

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Lo schisofometro

Se esistesse uno strumento del genere credo che raggiungerebbe il massimo della misurazione e forse esploderebbe andando fuori scala quando una persona dice una cosa vera che non ha alcuna attinenza con l’argomento trattato contando sull’ignoranza di chi ascolta, riducendo a liquame puzzolente in un sol colpo sia la verità enunciata che l’argomento in discussione che naturalmente se stesso.
Se per esempio io dicessi “Sulla donna certe etnie hanno sensibilità diverse” già l’uso della parola etnia invece di “cultura” mi definirebbe come uno schifoso razzista ma, a parte questo piccolo dettaglio, direi una cosa vera e incontrovertibile. Chi mai potrebbe negare che una donna di Stoccolma viene considerata dagli uomini che la circondano diversamente da una di Teheran?
Se però pronuncio la stessa frase parlando di una mostruosità come i femminicidi, una tragedia che vede l’uomo italiano protagonista e assassino in ben oltre l’80% dei casi, con una sola frase dimostro al di là di ogni ragionevole dubbio di essere completamente ignorante sulla materia, di considerare il mio pubblico più ignorante di me, di usare il mio potere non per trovare soluzioni ma per diffondere idee false e di considerare le vittime unicamente come strumenti di altrettanto falsa propaganda.
Non c’è ideologia malata, fede politica, opportunismo o altro che possa consigliare qualcuno a mostrarsi così. Si tratta invece della forma più grave, deleteria, pericolosa e schifosa di imbecillità manifesta e conclamata.
.
Mario Piazza