DI ALFREDO FACCHINI
Mentre il mondo assiste in silenzio allo strangolamento della Striscia di Gaza – con il blocco degli aiuti umanitari – il ministro delle Finanze israeliano e leader del partito Sionismo Religioso, Bezalel Smotrich, foto nei titoli, ha dichiarato senza mezzi termini: “La decisione di interrompere l’ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza è il primo passo nella giusta direzione”.
Ha poi aggiunto, lasciando intendere che il peggio deve ancora venire: “E questo è solo l’inizio”.
E infatti il programma di Smotrich è chiaro: prima il taglio totale di elettricità e acqua, poi un attacco “massiccio, letale e rapido”, con l’obiettivo finale di conquistare Gaza e favorire la deportazione della popolazione palestinese sotto il pretesto del cosiddetto “piano Trump per la migrazione”.
Dichiarazioni terrificanti, che in qualsiasi altro contesto sarebbero al centro di inchieste e indignazione globale. Ma quando a pronunciarle è un ministro israeliano, il dibattito pubblico sembra anestetizzato.
Ora sul tappeto c’è solo l’Ucraina, il riarmo dell’Europa e le sparate della gang della Casa Bianca.
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Alfredo Facchini