DI PAOLO DI MIZIO
“I ministri europei: Dovete coinvolgerci”
Quei soliti buffoni degli europei. Miserabili “straccioni”, adesso sono lì a piatire un posto al tavolo del negoziato con la Russia, mentre Putin e Trump si parlano al telefono ignorando del tutto i fastidiosi pigmei d’Europa e hanno già deciso di incontrarsi in Arabia Saudita, ben lontani dall’Europa, non a caso.
Leggo: “Germania, Francia e Spagna: non ci sarà un accordo senza noi e Kiev”. Pagliacci. E se Usa e Russia si mettono d’accordo, loro che fanno? Continuano la guerra alla Russia da soli? Pietosi.
Per inciso, la Meloni non ha firmato la dichiarazione congiunta di Germania, Francia e Spagna: lei si è già allineata a Trump e che gli europei se la prendano in quel posto.
I nostri media ci “informano”
Adesso Marco Imarisio, del Corriere della sera, che da tre anni svillaneggia e diffama Putin, parla di “successo di Putin”, scrive che “ha ottenuto quello che voleva”. Solo che noi avevamo previsto tutto già tre anni fa, Imarisio invece non sapeva o ha finto di non sapere per tre anni. Scriveva che Putin era isolato, era politicamente morto.
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E Repubblica? “Trump parla con Putin e lo riabilita”. Altri buffoni, costretti ora ad ammettere quello che hanno negato per tre anni.
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E poi “Il retroscena. L’idea della Nato per la pace: missione Onu sul terreno con soldati europei e cinesi”. Ahahaha, idea della Nato, sì, come no! È esattamente quello che prevedeva l’accordo tra Russia e Ucraina del marzo 2022: soldati europei, turchi e cinesi per garantire la sicurezza dell’Ucraina, che di fatto veniva disarmata, con un esercito ridotto a 38.000 uomini, e proclamava la propria neutralità permanente apportando una modifica alla Costituzione.
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Scornati, umiliati e bistrattati
Ma adesso è possibile che Putin dica di no agli europei. Che ne uscirebbero ulteriormente scornati, umiliati, bistrattati perfino dall’alleata America, “alleata” si fa per dire: l’America comanda, gli altri sono i suoi servi, colonie insignificanti.
L’Europa avrà un solo ruolo: quello di essere usata come un bancomat per ricostruire l’Ucraina e pagare i suoi debiti. Con i nostri soldi, a spese del nostro welfare.
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Paolo Di Mizio