Giorgia Meloni e i complotti

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

La Giorgia Meloni pre governo, mi riferisco alla minuta sovranista soppressa dalla debordante atlantista, ha sempre interpretato i problemi del paese in modi creativi e altrettanto divisivi. Acuta e geniale come una volpe, non ha fatto che distinguersi con l’aplomb e la delicatezza di uno sciame di locuste sul campo di grano.

I migranti, l’invasione 

Prendiamo per esempio i migranti dal punto di vista meloniano: si andava da quelli islamici perniciosi, ai profughi finti col telefonino, poi quelli che sottraggono occupazione agli italiani (mentre Fincantieri, grande impresa essenzialmente Statale, era coinvolta nello scandalo dello sfruttamento di extracomunitari su cui per solidarietà umana Meloni come altri non proferì vocale. Per non dire poi, a proposito di migranti che ci rubano il lavoro, dei campi di pomodori che senza caporali e schiavi di colore moribondi e abbandonati sui marciapiedi, sarebbero deserti). Ai tempi del Covid vennero invece i migranti vettori di malattie infettive anche se “non ce n’era di coviddi” ma “ce n’era di dittatura sanitaria”. La costante in tale propaganda sulfurea è sempre stata l’invasione degli alieni di colore che se fosse stata vera solo a metà i migranti non costituirebbero appena l’8/9% della popolazione italiana. Immancabile la marea di irregolari su cui speculare a caso. Nessuno conosce il numero di irregolari, li inventa perché di fatto non si sa dove sbarcherà il migrante irregolare, di certo non passerà per i centri d’accoglienza o entrerebbe nella conta degli sbarchi regolari, occorre un genio per capirlo. Dunque sostenere che eravamo o siamo invasi da migranti irregolari è una cavolata fritta, e siccome il fritto piace allora tanto vale magnarselo..

Il blocco navale e la caccia globo-terracquea

Alle gajardate verbali di sopra si aggiunse il blocco navale, soggetto fantasy come le capacità politiche de Giorgia. Il dato positivo è che sto blocco, essendo invenzione pura, non costava nulla e anzi la Giorgia dell’epoca per i soldi (nostri) che intascava, almeno offriva spettacolo. Non si può dimenticare la Giorgia urlante prossima all’infarto da possessione diabolica scatenata da “Follia immigrazionista”.
Poi però le cose sono cambiate, e non in meglio, perché la maggioranza di italiani votanti -altrimenti detta minoranza di elettori – stanchi dei migranti e gender di cui non conoscono il significato, hanno deciso che per scongiurare la sostituzione etnica doveva governare la Dx.

Lo spettacolo diventa tragedia

Da quel momento però lo spettacolo è diventato tragedia su vari fronti e commedia allucinata su altri ( Santanché, Sangiuliano). Sull’argomento migranti la sostanza è stata tragicomica. Dato che il blocco navale era una patacca, qualcosa bisognava inventarsi altrimenti sarebbero stati guai. Con la consueta creatività Giorgia ha creato i centri in Albania che secondo la fanfara di regime avrebbero contato migliaia di presenze. Dalle migliaia s’è passati alla trentina di nomadi che partono per l’Albania e tornano indietro a spese nostre. E non è colpa dei magistrati come racconta la complottista Giorgia. Come per qualsiasi cosa premier e collaboratori non hanno pensato all’impianto giuridico su cui reggere la loro rivoluzione. E potevano dircelo che si trattava di un’altalena internazionale dai costi quasi miliardari: Giorgia carica i migranti e dopo un paio di giorni tornano indietro, straordinario! A nulla è servito riunirsi d’urgenza per definire un decreto che aggirasse leggi che il governo non conosceva. Leggi che FdI definisce pretesti. Cioè lo stato di diritto per la Meloni e il suo governo è un pretesto, oppure c’è chi complotta contro la premier. Ma se le stesse cavolate o anche molto meno fossero state appannaggio della Sx, che direbbero Giorgia e sodali : incapaci, improvvisati, andate a casa, fallimento della Sx, spreco di denaro pubblico etc.
E se alla Meloni oggi togliamo pretesti e complotti, cosa le rimane? Insegnarci come cucinare la trippa alla romana.
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Gioacchino Musumeci