DI ORSO GRIGIO
Avrebbe fatto anche cose buone…
Secondo un’antica credenza popolare quel ridicolo quanto efferato criminale che col suo fascismo di me*da ha piagato l’Italia per un ventennio avrebbe fatto anche cose buone.
Non è vero, se non in base al dato statistico dell’eccezione che conferma la regola o delle lancette ferme di un orologio rotto che comunque almeno due volte al giorno segnano l’ora giusta, ma la credenza è piuttosto diffusa.
Altra credenza che va diffondendosi
Oggi però se ne sta diffondendo un’altra, ancora più assurda, secondo la quale meloni sarebbe una politica capace, la statista de’ noantri.
Molto diffusa anche questa, sia fra chi l’ha votata, e questo si spiega, ma anche, come l’altra del resto, in ambienti politicamente a essa avversi (cit.), e questo si spiega meno.
Anzi, non si spiega affatto.
Dice: “Ma capace di cosa?”
La rete è piena della lista di nefandezze che essa e il suo governo di incapaci hanno compiuto in quantità e qualità sufficienti per accompagnarli alla porta e mandarli tutti a casa con ignominia.
Io qui non vi rifarò certo l’elenco delle contraddizioni, delle bugie o dei fallimenti, se vi difetta la memoria potete rinfrescarla facendovi un giro in rete, eppure c’è verso essa un atteggiamento favorevole, benevolo, quasi affettuoso e perfino di lode anche da parte di certi addetti all’informazione che certe schifezze commesse dovrebbero vederle e valutarle per quello che sono: schifezze, appunto.
E non si tratta di stare o meno dall’altra parte politica, il rispetto di certi valori oltre che quello umano e una certa dose di onestà intellettuale dovrebbero appartenere a tutti, figuriamoci a chi pretende di governare un paese. Se Conte avesse goduto dello stesso atteggiamento comprensivo riservato ad essa adesso sarebbe imperatore di tutte le galassie, con agio.
Già, ma essa appartiene alla casta, e Conte no. E si sa che la casta si autoprotegge.
Dice: “Quindi? Esattamente: capace di cosa?”
Di mentire, di essere incoerente, di rinnegare le sue stesse idee, visto che è proprio qui che la nostra eroina eccelle. Quelle che potrebbero sembrare colpe diventano invece, nel vuoto etico e morale dove siamo precipitati, qualità, meriti, medaglie e fanno di essa proprio quello che molti italiani volevano, incarnano in essa la figura attesa da anni come un nuovo ‘duce’, ancora più di Berlusconi, visto che lui non era abbastanza di destra (si legge fascista) anche se è stato lui a inaugurare questo sfacelo ed è stato lui a sdoganare certa destra tossica rendendola di nuovo potabile.
Un paragone improponibile
Lo so che i tempi sono cambiati, lo so che il paragone può apparire assurdo. Essa è di certo un po’ più presentabile, più elegante, si veste meglio (anche se sotto quei pantaloni ci potrebbe nascondere parte del suo staff), non si mette a petto nudo nei campi di grano (e meno male), ma la sostanza resta quella dell’uomo solo al comando a cui non si deve rompere i coglioni.
E poi recita benissimo, è attrice consumata, abilissima nel buttarla in caciara e nel fare la vittima lacrimosa, e gli italiani, si sa, si commuovono facile: per finta o per davvero.
Le cose che a me, chiaramente anormale secondo la di essa classificazione, fanno venire i brividi sono proprio le stesse che ai suoi elettori piacciono, nostalgici o meno. La volevano proprio così: bugiarda, falsa, arrogante, furbetta, opportunista, forte coi deboli e debole coi potenti. E’ la loro proiezione, quello che anche loro vorrebbero essere.
La amano per questo.
Essa pertanto durerà cento anni
Che con l’opposizione che abbiamo diventeranno duemila.
Forse anche di più se dall’altra parte non impareranno che non serve a niente continuare a menarla con la storia dell’antifascismo, del saluto romano sì o no, delle accuse in generale.
Più i suoi elettori la riterranno fascista e più riterranno incapaci i suoi più la/li voteranno: per dispetto.
Non sono loro che devono essere convinti a cambiare idea, e non sono quelli che gravitano a sinistra a dover essere rassicurati nelle loro certezze: entrambi, chi la vota e chi no, hanno le idee molto chiare.
Sono gli altri, quelli che non votano, che devono essere invitati a farsela, un’idea, e poi scriverla sulla scheda.
Ma per convincerli ci vogliono le idee, quindi i programmi, quindi le proposte per un’alternativa da opporre a questo sfacelo.
E ci vuole credibilità: proprio quella che il PD non ha.
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Orso Grigio