DI ENNIO REMONDINO
Dalla redazione di REMOCONTRO –
Guerra ucraina alla vigilia del quarto compleanno, e il mondo intero -salvo i nemici fobici di Mosca- dice basta. Più armi e più soldi di così sta diventando impossibile. Come per Kiev recuperare anche solo una parte dei territori presi da Mosca. L’avanzata russa lungo tutto il fronte del Donbass è il dato di fatto da cui nessuno a Washington via Nato può far finta di non vedere. Ora con Trump al comando, realismo anche ingiusto o ancora favole?
Trump che la fa facile e l’Europa che spara scemenze
Meno facile di quanto sparato elettoralmente da Trump, il conflitto ucraino verrà risolto dalle due (o tre) grandi potenze, imponendolo alla povera Ucraina dopo aver mentito che sarebbe stata lei a decidere. Trump non ha mai nascosto di ritenere irrilevanti gli alleati europei, con Putin che ha sempre definito il governo di Kiev un fantoccio degli anglo-americani, e l’Europa politicamente a sovranità limitata nelle mani di Washington, o di commissari baltici che le sparano una più grossa dell’altra. Dall’armiamoci spendendo il 5, 6% dei nostri Pil nazionali, a chi immagina un’Europa pronta a sostituire gli Usa nel sostegno militare e finanziario di Kiev.
Bruxelles: più Unione europea o comando Nato?
Quesito chiave in questa fase di transizione geopolitica occidentale: Bruxelles più sede della Commissione Ue o del comando Nato? Troppo spesso i linguaggi dei due vertici si confondono, ma adesso con Trump certe affermazioni modello Kallas precipitano nel ridicolo. Tra irritazione e paura che Trump possa aprire il negoziato con l’Europa tagliata, relegata al massimo a un ruolo di comparsa. «Preoccupazione svelata dalla nuova narrazione con cui UE e NATO di casa cercano di nascondere quanto sta avvenendo sui campi di battaglia da cui, ci avrete fatto caso, giungono dai media notizie sempre più scarse mano a mano che la situazione per gli ucraini si aggrava».
Dichiarazioni che suscitano perplessità
L’11 gennaio l’ex presidente USA Biden dichiarava che «Vladimir Putin è in una situazione difficile in questo momento. Se l’Ucraina continuerà a ricevere il sostegno dell’Occidente c’è una reale possibilità che possa prevalere». Delle dichiarazioni degli Esteri Ue abbiamo già detto. Mentre il neo segretario generale della NATO, Mark Rutte, a Ramstein, «dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che l’Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno per prolungare la lotta e prevalere». Analisi o favole? Tre punti: i russi non stanno vincendo, l’Ucraina può vincere, occorre continuare ad armare Kiev che può arruolare anche i ragazzi più giovani.
Dubbi politici presto alla resa dei conti
Peccato che nessuno dei tre punti appaia credibile, denuncia Analisi Difesa. Mentre qualcuno segnala -dati ufficiali certi-, che sui finanziamenti alla Difesa, la spesa russa (140 miliardi di euro nel 2024) è un terzo di quella delle nazioni europee (al 2% di Pil), e a quasi un decimo della NATO (inclusi gli USA). Quindi non è un semplice problema di quantità. O in tre anni la propaganda NATO/UE ci ha raccontato una montagna di frottole (ben supportata dal giornalismo copia-incolla di comunicati ufficiali) «oppure le fandonie le sta raccontando adesso ingigantendo la minaccia russa per l’Europa».
Armi, soldi e soldati solo europei contro Mosca?
A Ramstein e ora Davos il presidente ucraino Zelensky ha invocato l’invio di truppe occidentali (eventualmente solo europee) «uno degli strumenti migliori per costringere la Russia alla pace». Difficile solo immaginare che i governi europei siano disposti a inviare brigate a combattere in Ucraina, che in pochi percepiscono come la ‘nostra guerra’ e contro una Russia che non in molti sentono come nemica. Analisi tecnica: le forze armate delle nazioni europee non potrebbero sostenere più di poche settimane lo sforzo bellico. Non stupisce quindi che l’arrivo di Donald Trump preoccupi gli europei e gli altri alleati degli Stati Uniti, come rivela un sondaggio del think-tank European Council on Foreign Relations.
Sull’Ucraina la sconfitta dell’Europa
Sul piano politico pesa la percezione che la sconfitta dell’Ucraina sarà anche quella dell’Europa che ha sacrificato sovranità, sicurezza energetica ed economica e oltre 100 miliardi di euro in armi e munizioni per supportare Kiev. «Oggi l’Europa si ritrova più povera, più disarmata, meno coesa e lo sforzo si sta rivelando inutile a evitare agli ucraini la sconfitta». In vista negoziati tra Trump e Putin (non facili documenta Orteca), le ‘potenze europee’ provano a riciclarsi se “scoppia la pace”». Gran Bretagna e Francia pronte ad inviare loro militari in Ucraina come parte di una ‘forza di pace’.
Bielorussi o nord coreani “forze di pace”?
“Decisamente improbabile che truppe di nazioni NATO/UE possano venire accettate come forza di interposizione dopo tre anni di aperto sostegno all’Ucraina e demonizzazione della Russia (persino dei suoi atleti e artisti). Come ucraini e occidentali non accetterebbero certo ‘forze di pace’ bielorusse o nordcoreane.”
.
Articolo di Ennio Remondino dalla redazione di
23 Gennaio 2025