Tirando le somme

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Ripulendo i dati dei sondaggisti dai ridicoli scostamenti dello zerovirgola che danno loro da vivere procurando settimanalmente a Enrico Mentana un’erezione involontaria, politicamente parlando il 2024 finisce pressappoco come era cominciato.
Tre elettori su dieci stanno con Giorgia, altri tre non mollano l’accoppiata Schlein-Fratoianni, uno con la Lega, uno con Forza Italia, uno con i Cinquestelle e l’ultimo se lo spartiscono i vari Renzi, Calenda, Bonino, Lupi eccetera aggrappati alla propria inutile sopravvivenza.
Il quadro è desolante mentre qualche buontempone ancora vaneggia di elettorato “fluido”.
La conclusione che se ne può trarre alla quale purtroppo sono arrivati anche i leader politici è che non importa quante cose buone o turpi siano state fatte, quante promesse siano state mantenute o tradite, quante dichiarazioni nobili od oscene siano uscite dalle loro bocche.
Gli italiani, o meglio la stragrande maggioranza di quella metà che ancora va a votare, invece di sfruttare il surplus di informazioni che ci ha inondato ha preferito azzerare il proprio senso critico riducendo l’intera nazione al paesino di Brescello, quello dove Guareschi aveva ambientato la faida tra Peppone e Don Camillo.
Eppure in questo strafottuto anno bisestile di occasioni dirimenti per affinare il nostro senso critico ne abbiamo avute anche troppe. Guerre, scandali, tasse, razzismo, sprechi e abusi di ogni genere ci hanno accompagnati per dodici mesi a suon di morti e di storie laceranti di povertà, di violenza, di malattie e di licenziamenti e noi niente: solidi e immobili nella nostra inutilità come la rocca di Gibilterra.
Questo siamo e questo ci meritiamo, viva l’Italia!
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Mario Piazza