DI MARIO IMBIMBO
Accade che nel nostro paese, dopo che già aveva denunciato diversi atti di vandalismo sulla tomba del più noto padre, Enrico Berlinguer, la figlia, Bianca Berlinguer, giornalista di lungo corso, sia costretta a denunciare che a Roma, nel VII Municipio, la proiezione de “La grande ambizione”, è stata interrotta in seguito a un’irruzione di un gruppo di 8/10 ragazzi giovanissimi incappucciati
che hanno insultato i presenti al grido “comunisti di merd@”.
Volendo poi ribadire con chiarezza chi fossero hanno offeso una ragazza straniera con insulti razzisti. Ma la cosa più assurda è che, nel mondo al contrario nel quale viviamo, le forze dell’ordine, avvisate dai presenti e giunte sul posto, hanno derubricato quanto accaduto come “ragazzate”. Certo lo sono in quanto compiute da ragazzi. Ma quelli raccontati da numerosi testimoni e riportati da Bianca Berlinguer sono reati. Reati compiuti di ragazzi. Ma non ragazzate.
Irruzione, interruzione di manifestazione pubblica, diffamazione, offese di stampo razzista: sono tutti reati e tutti gravi reati. Ammesso anche, e lo dico da educatore, non si voglia immaginare “pene” per questi ragazzi, mi domando, ma lo Stato non dovrebbe quantomeno individuarli per far capire loro la gravità estrema di quanto hanno fatto?
Non dovrebbe quantomeno intervenire da un punto di vista educativo? Io penso sarebbe il minimo sindacale e la pena più severa che immagino per loro è studiare storia. Poi capire la storia. Poi attualizzare la storia e poi ancora ripetere e ripetere. Mai come in questo caso “repetita iuvant”!!!
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Mario Imbimbo