Unifil: proteste italiane patetiche

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Unifil: proteste italiane patetiche
I nostri vertici di governo si sono sdegnati per gli attacchi dell’IDF contro l’ Unifil in Libano. Il contingente ONU dispiegato laggiù conta più di duemila soldati italiani a cui andrebbero garantite condizioni idonee allo svolgimento dell’impegno che Netanyahu considera inutile. Il leader israeliano anzi è arrivato a sostenere che i peace keepers Unifil sono scudi umani usati vantaggiosamente da Hezbollah, tanto vale spararci sopra?
Secondo Netanyahu le Nazioni Unite non garantiscono pace laddove Israele – le cui politiche sono state definite dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU minaccia alla stabilità e pace nelle aree illegalmente occupate – vorrebbe ottenerla con la carneficina che dovremmo avvallare con disinteresse per il destino di popoli considerati marginali nelle dinamiche suprematiste dell’estremismo israeliano.
Ebbene si può fingere che elementi determinanti per la pace siano secondari e le responsabilità delle tensioni siano addirittura spalmate su Unifil?
E’ lampante che il leader israeliano sia dissociato in modo allarmante dalla realtà ma pare che un disturbato al governo di una nazione creata nel mezzo di una polveriera non muova una foglia presso l’amministrazione Biden e anzi il risultato consista nell’ultimo sistema missilistico Usa in terra Santa. Il prezzo di questo gioco al massacro è pagato pesantemente anche dal popolo di Israele che andrebbe difeso si dai metodi del terrorismo islamico ma anche dal terrorismo ideologico dell’oltranzista religioso Netanyahu.
Netanyahu respinge le istanze dei suoi connazionali moderati e mette Israele alla gogna dell’opinione pubblica internazionale e anche questo è frutto di un calcolo strategico. Finché Benjamin si mostrerà arrogante, darà il via a operazioni militari violente e favorirà l’ingresso dei suoi coloni, avrà il sostegno dell’estrema destra israeliana ma sarà detestato dall’opinione pubblica così da poter sostenere strumentalmente che siano odiati tutti gli ebrei. E questa tesi imbecille viene fortemente cavalcata anche da vertici delle comunità Ebraiche. Si può dire con franchezza che gli Ebrei siano un popolo rispettabilissimo ma con altrettanta schiettezza dico che Netanyahu e la sua corte di fondamentalisti oggi sono un grave pericolo per tutti.
Nella fattispecie del caso Unifil colpisce l’ipocrisia istituzionale italiana.
Il nostro governo si sveglia improvvisamente dal torpore, assume la posa da culturista sul palco e ventila crimini di guerra solo quando Israele minaccia i soldati italiani. Ma non è dato sapere perché non si condanni apertamente il programma genocida in atto da mesi. E’ letteralmente ridicolo sostenere che fare pressioni per il ritiro dei contingenti Unfil, e andrà proprio così alla fine, è fuori discussione perché delegittimerebbe l’ONU. Le Nazioni Unite sono esautorate nel momento in cui i governi più potenti e vassallini al seguito non sostengono le indagini contro i crimini di guerra commessi da Israele.
Affinché l’Italia si esprimesse sul delirio di onnipotenza israeliano, dato che l’alternativa era un ruolo passivo e pessima propaganda mediatica in tempi di manovre economiche “lacrime e sangue” è stata necessaria la minaccia deliberata all’integrità dei contingenti ONU.
Dunque non sono bastati gli attacchi a funzionari delle Nazioni Unite, gli ostacoli gli aiuti umanitari mentre l’IDF perpetrava stragi di civili nella striscia di Gaza.. E le blande reazioni di protocollo della Comunità Europea all’ennesimo atteggiamento disturbato di Israele perfino verso i propri alleati suscitano sgomento e vergogna.
Il nostro governo non può dissociarsi dalla linea di Washington perciò quando sui giornali di regime leggiamo : “Israele, guerra aperta con Giorgia Meloni” francamente possiamo solo sorridere amaramente.
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Gioacchino Musumeci