Una ciotola di riso…

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Zallah é l’ombra di un piccolo “castello” berbero, é l’ombra di palme e dei muri di fango.
Zellah in berbero significa “luogo di pace” e guardando da lontano il verde della piccola oasi, t’illudi che lo sia.
Ma quelle donne che camminano scalze sulle stradine di pietra, quei bambini muti che accovacciati contro un albero ti guardano con occhi smarriti e quegli uomini a capo chino chiusi nel loro doloroso silenzio, ti fanno capire che non é un “luogo” e “non c’é pace”.
Era un campo, adesso é un accampamento.
Sono rimaste le “tende di stracci e cartone”, poche persone a cui manca la forza di fuggire, vivono poco lontano dal villaggio per evitare problemi con gli abitanti che mal sopportano la loro presenza:
Vivono del nulla che la natura offre.
Qualche capra; utile per il latte, qualche gallina, utile per le uova e l’erba dell’oasi per fare la zuppa.
Portiamo farina e riso, non abbiamo altro.
Vorremmo portare speranza ma l’abbiamo finita da tempo.
Un uomo anziano arranca verso di noi appoggiandosi ad un bastone, ci prende per mano e ci porta verso una tenda.
Una donna, sdraiata per terra ci tende le braccia scheletriche, piange con un lamento sottile che ti perfora il cuore. Tarek la visita, mi guarda e scuote il capo:
E’ all’ultimo passo di vita. L’uomo capisce, lo abbraccia e gli piange, sommessamente, sulla spalla.
Fuori i bambini giocano con una palla di stracci ignari del presente, inconsapevoli del futuro.
Ce ne andiamo inseguiti dalle loro corse, dalle grida di gioia, dalle manine tese verso un ultimo abbraccio.
Ce ne andiamo con un dolore dentro che é difficile spezzare.
Murzuq é lontana.
Ma qui tutto é lontano, é lontano il mondo “bello” coi suoi carnefici che hanno massacrato questa terra; é lontana la civiltà incivile che domina il mondo e rende gli uomini schiavi, é lontano perfino il loro dio che assiste inerme a queste tragedie.
Ci accampiamo, accendiamo un fuoco e ci facciamo bollire una ciotola di riso.
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Noi possiamo, molti altri no.
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Claudio Khaled Ser, dalla Libia
22 Settembre 2024