DI NICOLA FRATOIANNI
La destra al governo procede, letteralmente, a pieno regime.
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Hanno approvato infatti alla Camera quello che loro chiamano “DDL sicurezza”, quando per onestà intellettuale dovrebbe chiamarsi “DDL repressione”. Perché l’unica “sicurezza” a cui mira è quella di farli rimanere comodi al loro posto, senza nessuno che protesti.
Manifestazioni e scioperi diventano un reato se fatto in strada, anche i picchetti di fronte alle scuole. Chi protesta in carcere rischia fino a 20 anni, ma se lo fa in maniera passiva o non violenta ne rischia “solo” quattro. Stessa sorte per chi manifesta contro le grandi opere come il Ponte sullo Stretto o la TAV, fino a 20 anni con le nuove aggravanti, più di un omicidio. Ma anche nuove restrizioni su chi solidarizza con le occupazioni, per non parlare della possibilità di di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio per le forze dell’ordine, del carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno o del divieto di vendere SIM, e quindi di usare il cellulare per tenersi in contatto con la propria famiglia, a chi non ha il permesso di soggiorno.
Una sfilza di nuovi reati, con un solo obiettivo: reprimere e incarcerare chiunque non sia d’accordo con loro.
Vi sembra una democrazia libera questa?
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Nicola Fratoianni