“E tu, ce l’hai un parente?”

DI FERDINANDO TRIPODI

Latina, a Pantanaccio la nuova amministrazione si sveglia dal suo torpore e si accorge che che c’è poca sicurezza, e che vicino all’attuale scuola materna, (posta da una parte della via) mancano i parcheggi.

E così, perché non realizzare 30 posti auto?

Bene, bravi direte voi. Eppure c’è qualcosa di non proprio chiaro, e le opposizioni giustamente insorgono…

Dall’altro lato della via, proprio allo stesso identico punto dove c’è la scuola, ci sono 2 forse 3 attività commerciali.

Tabacchi, ortofrutticola, pizzeria e badate bene…una macelleria.

Ebbene, diciamo subito che così come per la pista ciclabile in centro, queste attività sicuramente soffrono la mancanza di parcheggi nella zona che porta sicuramente molti probabili clienti la rinuncia a fermarsi ed andare oltre…insomma, ci vorrebbero dei parcheggi per risolvere molti problemi, è fatto risaputo che poter parcheggiare all’ingresso di un negozio è una comodità che piace a molti.

Dopo la storiella della sicurezza dei bambini però ne spunta un’altra di storia: quella di un parente.

Ebbene si, perché un parente, ancora meglio se due (moglie e cognato) che fai non li accontenti?

Ed ecco che l’ opposizione insorge in consiglio comunale e ci segnala, ma molti lo sapevano già, che una delle attività commerciali che sicuramente verrebbe premiata da questi parcheggi, sarebbe proprio quella della moglie del cognato del Consigliere della Lega Valletta!

“La realizzazione di 30 posti auto accanto alla scuola materna del quartiere è stata presentata come una decisione presa per la sicurezza dei genitori che accompagnano i propri figli a scuola, ma la verità è che andrà a favorire l’interesse privato della famiglia di un consigliere di maggioranza, proprietaria di un’attività commerciale, guarda un po’, proprio nell’area vicina a quella in cui sorgerà il nuovo parcheggio, amministrata dal suocero del consigliere. La società risulta inoltre intestata a due soci al 50%, rispettivamente moglie e cognato”.

Ebbene a pensar male (anche stavolta) è peccato, direbbe qualcuno… ma spesso è purtroppo in questi casi non volentieri, ci si azzecca…

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Ferdinando Tripodi