DI MICHELE PIRAS
A quei bambini e bambine di Gaza a cui hanno distrutto la scuola, raso al suolo la casa, bruciato i libri e bombardato il futuro.
Ai nostri professori sottopagati e umiliati, quint’ultimi in Europa per stipendio, che pure col loro lavoro e la loro forza ancora tengono in piedi l’Istituzione fondamentale del nostro Paese.
A migliaia di giovani che in quelle classi imparano il senso profondo della libertà.
E certo anche a mio figlio, alla sua terza Liceo, ai suoi sogni, al ragazzo che sta diventando uomo, perché un giorno possa sollevare il pugno chiuso al cielo, dedicare un pensiero a Gaza, alla giustizia sociale e alla libertà.
Buon anno scolastico, perché “avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza” (A.Gramsci).
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Michele Piras