DI MICHELE PIRAS
“Pensavo che Pompei fosse un verbo al passato”.
Poteva cavarsela così, citando Checco Zalone, il Ministro più soap della Storia repubblicana.
Tanto nel ridicolo c’eravamo finiti già da giorni, post dopo post, smentita dopo smentita.
E invece è crollato in lacrime sotto i colpi implacabili di Instagram, dopo giorni di bugie somministrate a reti unificate, perdendo capra, cavoli e dignità in diretta televisiva.
Maria Rosaria Boccia non solo è stata una relazione di Gennaro Sangiuliano, ma è stata una collaboratrice in pectore, una a cui nella stanza da letto il titolare (ahi noi) della cultura ha promesso un posto al sole e ha rivelato cose che potrebbero far tremare le gambe al Governo.
Il più banale e patetico degli schemi da “italietta”, l’uomo di potere che si vanta per far colpo su una ragazza, che racconta aneddoti e segreti all’amante, che antepone la propria libido al suo dovere istituzionale e al suo matrimonio.
Quando si dice dio, patria e famiglia.
Ci sarebbe anche da ridere, ma in fondo si tratta davvero di una piccola storia, triste e ignobile.
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Michele Piras