DI CLAUDIO KHALED SER
Orban e Le Pen hanno molto in comune, ma in particolare hanno la stessa visione politica sull’Ucraina che, di certo, non può piacere a Kiev e ai suoi sostenitori dell’altra Europa.
Il NO di RN all’invio di truppe e lo stop ai bombardamenti oltre confini usando missili francesi, non sono solo “dettagli” di una guerra gestita da oltre oceano.
Non c’é più la “solidarietà militare” tanto cara a Macron e a coloro che vorrebbero un intervento suicida in Ucraina.
Si smarca la Francia da questo folle appoggio ventilato dal suo Presidente e certamente questo disimpegno diventerà sempre più vasto nel resto del Continente.
Orban, in qualità di Presidente di turno della Comunità Europea, vola a Kiev e a Mosca, irritando (e non poco) gli altri Stati membri.
I rapporti tra Ungheria e Ucraina sono pessimi da sempre.
Da anni, soprattutto in Trancarpazia, le comunità ungheresi soffrono a causa di una politica razzista e di apartheid promossa dal giullare-expresidente.
Non siamo arrivati alle bombe sganciate dalle milizie ucraine contro le regioni russofone del Donbass, ma poco ci manca.
Anche da quelle parti, la lingua originale della comunità (ungherese) é stata vietata e coloro che la parlano vengono sistematicamente esclusi da qualsiasi incarico nelle amministrazioni locali.
Ma gli “ungheresi” servono, così come i “russi” nella guerra in atto.
La polizia cattura questi cittadini di etnia diversa e li spedisce al fronte, in prima linea, pronti a morire per una Patria che di fatto non é la loro.
Orban, nel suo breve colloquio col giullare ha difeso i Diritti degli ungheresi in Ucraina e chiesto di porre fine a queste discriminazioni.
Poi é volato a Mosca per confermare alla Russia che questa guerra deve finire, in un modo o nell’altro, ma DEVE finire.
E Putin si é detto pronto a discutere di pace ma ovviamente solo alle sue condizioni.
Ma questo asse Orban – Le Pen di fatto mette in crisi l’ostinata volontà di coloro che ancora credono possibile una fantomatica vittoria di Kiev contro Mosca.
Si risveglieranno presto anche loro.
.
Claudio Khaled Ser