DI MARIO PIAZZA
“Chi vince comanda”.
Lo ha detto ieri in TV un certo Francesco Specchia, redattore capo di un quotidiano al 15° posto nelle tirature nazionali. Gli ha risposto pacatamente Alessandro De Angelis, il vicedirettore di Huffington Post: “No Francesco. Chi vince non comanda… Governa”.
In queste due semplici affermazioni è racchiusa la tragedia politica e culturale che stiamo attraversando, quella che ci ha trasformati in una “democratura” alla Orban e che ci sta portando a sbattere. Quella che Mattarella ha eloquentemente stigmatizzato nel suo discorso di ieri, disgraziatamente troppo algido per essere compreso da chi crede legittimamente in una destra democratica.
Mi domando per quando tempo ancora Forza Italia, da Tajani alla casalinga di Voghera assidua spettatrice degli Amici di Maria, potranno reggere questa vergognosa fratellanza coi neofascisti di Meloni e Salvini. Per quanti mesi ancora sopporteranno la vergogna in cambio di brandelli di potere, poltroncine qua e là e un po’ di spazio per il vuoto pneumatico di riformette fasulle come quella di Nordio, il ministro della Giustizia.
E’ quel sussulto di dignità che sto aspettando.
Poi vedo le facce di Brunetta, Casellati, Gelmini, Toti, Bernini, Ronzulli eccetera e mi rendo conto che dovrò aspettare per un bel pezzo.
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Mario Piazza