DI MARIO PIAZZA
Immaginate di avere vent’anni e di vivere a Gaza con la vostra famiglia. Sei povero di una povertà senza speranza di riscatto ma a differenza di altri poveri per la tua povertà non hai bisogno di incolpare la malasorte, o il tuo governo, o l’ingenerosità della tua terra. La tua povertà ha un nome preciso e si chiama Israele.
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E’ così da quando sei venuto al mondo ed era così anche per i tuoi genitori e per i tuoi nonni, ed è così anche per tutte le persone che conosci e che vivono intorno a te. Vedi sui canali televisivi israeliani le spiagge di Jaffa piene di ombrelloni e di tuoi coetanei con le tavole da surf, vedi lo shopping di Tel Aviv dove signore uguali a tua madre salgono e scendono da belle macchine cariche di buste e pacchetti, vedi uomini eleganti che lavorano davanti a un computer e pensi a tuo padre vestito di stracci che davanti a se ha soltanto il culo del suo asino, vedi aerei carichi di gente che decollano verso New York, Londra o Parigi. Roba che tu non hai neppure il diritto di sognare non perché sia dall’altra parte del mondo ma perché sta dall’altra parte di una rete metallica che potresti raggiungere e attraversare anche a piedi se non fosse per altri tuoi coetanei in uniforme che ti sparerebbero addosso.
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C’è da impazzire di rabbia ma tu hai accettato il tuo destino infame e te ne sei rimasto buono, per vent’anni nel tuo mondo miserabile.
Ora sono piovute le bombe, le persone che facevano parte della tua vita sono morte come mosche, è morto anche l’asino di tuo padre e la tua città è stata rasa al suolo ma ti hanno detto che potevi salvarti la vita fuggendo verso sud e tu lo hai fatto soffrendo la fame, la sete e senza un posto dove poter dormire o almeno tirare il fiato e ora che sei ammassato lì, al confine con l’Egitto, ti dicono che era tutta una balla e che da oggi le bombe piovono anche lì e che da domani i carri armati cominceranno a spianare ciò che è rimasto.
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Ti hanno tolto tutto, la famiglia, la casa, il lavoro, la speranza e i sogni. Tutto ciò che ti è rimasto è la voglia di vendicarti e loro lo sanno, per questo ti toglieranno anche la vita.
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