DI RAFFAELE VESCERA
I “Vampiri” della lega ci riprovano.
Ecchellà, a volte ritornano i vampiri d’ogni età, dopo la bocciatura della proposta leghista di dare stipendi più alti a chi lavora al Nord e più bassi a chi lavora al Sud, il senatore della Lega (sempre Nord), il Monzese Massimiliano Romeo, ripresenta una proposta di legge per realizzare le gabbie salariali, con il pretesto del costo della vita, che a suo avviso sarebbe più alto al Nord.
Ma è proprio vero che la vita al Sud costerebbe meno?
La fake si smonta facilmente considerando tutti i costi aggiuntivi che un cittadino meridionale deve sopportare rispetto a un cittadino del Nord.
– Partiamo dalle tasse regionali e comunali, al Sud doppie o triple rispetto al Nord, per via della storica ingiustizia dello Stato italiano che ogni anno sottrae al Sud ben 70 miliardi di euro di finanziamenti pubblici per convogliarli al Nord.
– E che dire dei prezzi dei prodotti di negozi e supermercati molto più alti al Sud per via della produzione industriale delle merci vieppiù realizzata al Nord, per cui ai prezzi del Sud tocca aggiungere le spese di trasporto?
– E che dire dei mutui bancari, doppi al Sud con il pretesto che ci sarebbero più rischi per le banche?
– Così come il prezzo dell’energia elettrica con bollette più care al Sud con il pretesto di una maggiore evasione?
– E che dire ancora dei trasporti pubblici nei territori meridionali dove mancano ferrovie, strade, mezzi di trasporto pubblici, aeroporti, per cui per andare al lavoro o viaggiare si è costretti a usare la molto più costosa automobile?
– E che dire della carenza di cure ospedaliere al Sud che costringe i meridionali all’emigrazione sanitaria con migliaia di Euro di costi?
– E che dire del 28% dei giovani meridionali che vanno a studiare nelle università del Nord, dove sperano di inserirsi nel mondo del lavoro con costi che arrivano a ben 17.000 Euro l’anno?
E già, il lavoro, carente al Sud, per via della politica antimeridionale, da sempre, dello Stato italiano che nega al Sud le infrastrutture che favoriscono gli insediamenti industriali. Una mancanza al Sud di ben tre milioni di posti di lavoro rispetto agli abitanti del Nord, dove gli stipendi sono già più alti e lavorano anche mogli e figli, con un reddito pro capite di oltre 30.000 Euro l’anno, potendosi permettere ben altre spese che al Sud dove il reddito pro capite è fermo alla metà?
Al tutto, si aggiunge la truffa dell’Autonomia regionale differenziata che aumenterà ancor di più i divari Nord Sud, e la mega truffa del PNRR, ovvero dei fondi europei destinati al Sud e dirottati vieppiù al Nord, con la complicità di un ministro meridionale in “Fitto” al potere nordcentrico.
Scusate, se tutto ciò vi sembra poco, allora potete continuare a gridare “prima il Nord”, se invece vi sembra che vi siano ragioni sufficienti per ribellarsi, è ora di organizzarsi per cambiare lo stato delle cose rivendicando i diritti del Sud, non da meno a quelli del Nord.