DI MARIO PIAZZA
Tutti noi sappiamo cosa siano stati l’Olocausto, la Shoah, i Pogrom. Tutti siamo al corrente delle leggi razziali che un secolo fa hanno provato ad annientare gli Ebrei. Tutti sappiamo cosa siano stati Dachau, Auschwitz e Buchenwald, li abbiamo visti attraverso migliaia di foto e di filmati. In molti abbiamo letto il Diario di Anna Frank, abbiamo visto innumerevoli film, ascoltato e cantato canzoni che ci hanno fatto stringere il cuore ricordandoci un orrore che avremmo pensato inimmaginabile. E’ passato quasi un secolo ma la memoria di quello scempio ci viene giustamente tramandata provocando anche oggi sdegno e disorientamento, più che mai a noi Italiani che di esso fummo contemporaneamente vittime e carnefici.
Per questo vedere il paffuto gaglioffo e i suoi scagnozzi che all’Onu rappresentano Israele scimmiottare i prigionieri dei lager nazisti appuntandosi sul petto la Stella di Davide mi provoca una rabbia incontenibile, perché nascondersi dietro quel tragico simbolo mentre si è mandanti ed esecutori di un altro sterminio e di un’altra pulizia etnica è il peggior insulto che poteva essere rivolto ai 6 milioni di Ebrei morti nei campi di concentramento che quella stella l’avevano indossata davvero.
Non vorrei dirlo ma la piaga dell’antisemitismo si alimenta anche così.
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