DI MICHELE PIRAS
Lontano dai riflettori e dal frastuono degli incessanti bombardamenti, 13 villaggi palestinesi della Cisgiordania sono stati svuotati e occupati dai coloni israeliani.
Anche questo accade, mentre la Stampa israeliana lascia trapelare un piano ben dettagliato per deportare 2,2 milioni di residenti da Gaza in Egitto, nel Sinai, e il primo ministro Netanyahu, sempre più sotto accusa da parte suoi stessi concittadini, sbraita contro ogni ipotesi di tregua umanitaria.
Giorno dopo giorno, sui corpi caldi di migliaia di morti, si svela il vero volto e la vera intenzione dell’estrema destra israeliana: distruggere Gaza, svuotarla, cacciare i sopravvissuti e occuparla definitivamente.
La lotta di Israele al terrorismo, il suo preteso diritto alla difesa esercitato in casa d’altri e occupando la terra altrui, l’etica del taglione che travolge migliaia di innocenti e bambini, sono solo fumo negli occhi.
Altrettanto quanto la infamante accusa di antisemitismo rivolta a chiunque punti il dito su questa colossale barbarie, sui crimini di guerra, sul massacro di un intero popolo.
La verità, prima o poi, si presenterà davanti agli occhi di tutti.
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